Nessuno tocchi il Lungomare: IN e Fdc scrivono alla Soprintendenza

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“Nessuno tocchi il Lungomare”: Italia Nostra e Fdc scrivono alla Soprintendenza

Dopo i Bop, serviti a finanziare il ricorso al Consiglio di Stato contro il Crescent, Italia Nostra ed I Figli delle Chiancarelle scrivono alla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Salerno per chiedere un incontro che faccia chiarezza sulla tutela di uno dei tratti più caratteristici della nostra città, messo già a dura prova dall’intervento di realizzazione di Piazza della Libertà, che ne ha stravolto la parte immediatamente a ridosso dell’ex Jolly Hotel. Intervento, è bene ricordarlo, che ha visto la Soprintendenza incapace di esprimere un qualsiasi giudizio di merito, scegliendo la discutibile strada del silenzio assenso.

Nel futuro nuove minacce si addensano sul Lungomare. E’ prevista infatti la realizzazione di box interrati a Piazza Cavour: l’intervento, come si evince dai rendering, coinvolgerebbe anche lo spiazzale del Lungomare antistante la Provincia, stravolgendo ulteriormente quel tratto di passeggiata tanto cara ai salernitani.

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Inoltre la stessa Autorità portuale di Salerno, secondo quando si legge dei giornali, starebbe pensando di realizzare un nuovo molo di attracco perle navi da crociera proprio davanti al Lungomare, alzando di fatto una barriera visiva che impedirebbe la vista del mare e dell’orizzonte.

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“Egregio Soprintendente – scrivono Italia Nostra ed i Fdc nella nota protocollata in Sovrintendenza – si susseguono annunci e notizie di un intervento dell’Autorità Portuale di Salerno, del Comune di Salerno e della società Royal Caribbean, teso alla creazione di un porto per navi da crociera nell’area del Porto Turistico Masuccio Salernitano. 

Dalle prime notizie acquisite, poichè ancora nessuno ha potuto visionare e valutare i progetti, sembra che l’intervento interesserebbe tutta l’area che va, oltre che ovviamente l’attuale struttura portuale, dalla piazza della Concordia al lungomare Trieste altezza di via dei Principati. Tale progetto, non solo avrebbe gravi implicazioni in ordine all’aumento dell’inquinamento marino, stravolgerebbe lo storico ruolo del Lungomare di Salerno quale passeggiata alberata lungo il mare, con una cementificazione di tutto l’attuale fronte marino e di fatto renderebbe.

Se ciò corrispondesse al vero e venisse autorizzato o fatto passare con un nuovo silenzio assenso, Salerno sarebbe una città di mare privata anche solo della vista di quest’ultimo, visto che la balneabilità è già persa da tempo. E’ il caso infatti di sottolineare che l’intera area antistante il lungomare da qualche anno è considerata interamente area portuale pertanto non vengono rilevate le condizioni di balneabilità dall’ARPAC, l’agenzia della Regione Campania preposta.

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 Il Lungomare Trieste di Salerno –  scrivono Italia Nostra ed i Fdc – come indicato con riferimento alla Carta dei Vincoli anche nella relazione del “Piano di Utilizzazione degli Arenili”, redatto dal Comune di Salerno e facente parte integrante del vigente P.U.C., ai sensi della L.1497/39, art.1 comma 2,è tutelato specificatamente perché fa parte dei “parchi, ville e giardini di non comune bellezza”, nonché l’intera fascia costiera è interessata dal vincolo ex L.431/85. A tal proposito si richiede, pertanto, un urgente incontro per conoscere le iniziative che codesta spettabile Soprintendenza vorrà esperire ai fini della tutela del Lungomare Trieste di Salerno, simbolo della città e così caro ai salernitani ed ammirato dai tanti visitatori di Salerno”.