Box Piazza Cavour, Miccio scrive: “Fermi tutti”
Box Piazza Cavour, Miccio scrive al Comune: “Fermi tutti”
“Caro Bicienzo veniamo con questa mia a dirvi una parola: poiché quest’anno non c’è stata la moria delle chiancarelle, come Voi ben sapete, per i box di piazza Cavour Voi del Comune dovete modificare le cartografie e prendervi una “laura“ paesaggistica….”
Dopo aver preso atto, grazie all’intervento dei Fdc e di Italia Nostra , che il Lungomare è vincolato, il soprintendente di Salerno ha fatto marcia indietro sulla realizzazione dei box auto a Piazza Cavour.
Lo scorso 26 ottobre, Gennaro Miccio ha scritto al Comune ed alla Direzione regionale della Campania per i beni culturali e paesaggistici, informandoli che “gli esiti della Conferenza dei servizi sono da ritenersi inefficaci in quanto carenti di un requisito sostanziale ed obbligatorio quale quello dell’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica”.
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Miccio giustifica il parere favorevole, precedentemente accordato solo sulla base dell’art 45 del decreto legislativo 42/04, con una svista presa sulla Carta dei Vincoli.
Svista causata dalla “fase incalzante”a cui la sua Soprintendenza è stata sottoposta dal Comune e dall’impresa per dare il suo placet all’intervento su Piazza Cavour.
In una successiva verifica “spintanea”, (il Soprintendente omette di scrivere che siano state Italia Nostra e Fdc a far notare il clamoroso errore) sono emersi invece “elementi contraddittori con la non corrispondenza delle cartografie allegate al Puc e la Carta dei vincoli ufficialmente approvata”.
Sulla base di ciò Miccio ha però soltanto “invitato”, e non “diffidato”, il Comune a modificare le cartografie (Carta dei Vincoli), che riportano le varie tipologie di tutela Paesaggistica, per evitare in futuro errate interpretazioni.
Non solo. Poiché l’area interessata alla realizzazione dei box auto è soggetta a tutela dall’art 142 del 42/04 (comma 1, lettera b), l’intervento deve seguire la proceduta dettata dall’articolo 146 della stessa legge per l’autorizzazione paesaggistica.
Pertanto, conclude perentorio il Soprintendente, gli esiti della Conferenza dei servizi sono da ritenersi inefficaci in quanto carenti di un requisito sostanziale ed obbligatorio quale quello dell’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica.
“Pullanchelle e lupini serviranno a che vi consoliate dal dispiacere che avreta…( che avreta e già, è femmina, è femminile). Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum. Lascia fare! Che dicono che noi siamo provinciali.
Salutandovi indistintamente,
I fratelli Cafoni, che siamo noi”.
PS: la lettera del Soprintendente Miccio fa parte degli atti accessibili ad Italia Nostra e Fdc in seguito alla richiesta protocollata dalle associazioni nel mese di settembre 2012
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