Logo Story: a Salerno una “S” da 200.000 euro

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Logo Story: a Salerno una “S” da 200.000 euro

Commissionata dal Sindaco Vincenzo De Luca e realizzata dal designer Massimo Vignelli: è all’origine della nascita dei Figli delle Chiancarelle, il gruppo facebook creato dopo le offese televisive del primo cittadino contro i tantissimi salernitani che non hanno gradito il nuovo brand comunale e il suo costo.

Chi siete? Cosa portate? Si ma quanti siete? Un fiorino!”, si potrebbe iniziare così, citando “Non ci resta che piangere” di Troisi e Benigni, per spiegare il fenomeno Figli delle Chiancarelle, gruppo nato su Facebook a fine novembre del 2011 a seguito di alcune esternazioni del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che ha definito in maniera offensiva e volgare tutti i salernitani a cui non è piaciuto il nuovo logo cittadino, realizzato dal designer italonewyorchese Massimo Vignelli.

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Le chiancarelle, infatti, sono nell’immaginario cittadino, un luogo storicamente degradato, dove in passato veniva praticato il più antico dei mestieri.

 Pertanto il “figli di chiancarelle” pronunciato dal primo cittadino suona proprio come ”figli di p….”.

http://www.youtube.com/watch?v=laxENyUI2EA

Ma andiamo per ordine

Il 22 Novembre 2011 presso il Teatro Verdi di Salerno si svolge una “lectio magistralis” di Massimo Vignelli, il quale presenta il suo lavoro, la nuova strategia di comunicazione per la città di Salerno, con particolare riferimento ad un simbolo che avrebbe accompagnato tutte le iniziative turistico/culturali della città.

Si svela una ESSE versione Superman, circondata da tanto azzurro da far pensare subito che si tratti del logo calcistico del Napoli o del Sapri.

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In quella S secondo Vignelli e il sindaco De Luca si dovrebbero intravedere anche i simboli del cavalluccio marino e dei delfini.

In città si sviluppa subito un forte dibattito, ma tra tante voci e tante immagini satiriche che scimmiottano il simbolo di Vignelli, una cosa pare essere certa (link sondaggi), il simbolo alla stragrande maggioranza della città non piace proprio.

Nella migliore delle ipotesi, la gente non vi si riconosce.

Inoltre si scopre, grazie al collettivo “Gumpania“, che prima di affidare l’incarico a Vignelli, il Comune aveva già bandito qualche mese prima una gara per il nuovo logo turistico cittadino, vinta da un giovane e sconosciuto designer, che però non aveva mai ricevuto i 3.000 euro di premio stabiliti dal bando comunale.

Il venerdì successivo, il 25 Novembre, il Sindaco di Salerno, molto arrabbiato per la reazione quasi schifata dei salernitani, definisce tutti quelli a cui non piace il simbolo “figli delle chiancarelle”.

Nasce così il gruppo facebook che, sorprendentemente, in pochi giorni supera i 3.000 componenti.

A fomentare ulteriormente la polemica sul logo “S” di Vignelli in città, una delibera, la 935.11 dove si stabilisce che potranno essere spesi per la Vignelli Associates 100.000 euro ed altri 100.000 euro per promuovere il marchio acquistato dal Comune di Salerno.

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Il gruppo facebook inizia a mettersi al lavoro, tra le altre cose riguardanti il simbolo, parte una campagna di mail bombing a Vignelli, con una lettera aperta scritta a lui e ai cittadini di Salerno .

Nel frattempo un inviato di Striscia la Notizia, Mister N-Euro, al secolo Charlie Gnocchi, avendo captato attraverso la rete la polemica si reca a Salerno a chiedere a De Luca conto della spesa dei 200.000 euro.

Il Sindaco, preso un pò alla sprovvista, nega tutto dichiarando: “Non abbiamo speso neanche 1 euro”.

>>>> Vedi video

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Intanto il designer Vignelli risponde alla lettera del gruppo facebook indicando una novità abbastanza di rilievo, si parla di Loghi Multipli: “Il simbolo non è definitivo, stiamo continuando a lavorare su diversi pittogrammi che verranno presentati successivamente” .

A questo punto, il gruppo facebook scrive al Sindaco De Luca 4 domande chiare e circostanziate, anche perché oramai si è creato un trambusto ed una confusione attorno a questa storia che necessita di un chiarimento .

Il Sindaco, qualche giorno dopo l’intervista di Striscia la notizia e la lettera aperta indirizzata a lui dai Figli delle Chiancarelle, cambia versione, il non abbiamo pagato 1 euro” diventa d’improvvisopagheremo una volta stabilita la cifra con Vignelli che è una cifra che rientra nel capitolo di spesa previsto dal Comune”, paragonando l’importo pagato a Vignelli ad un “importo ridicolo per una città della grandezza di Salerno, il costo di una sagra di paese di una mezza serata”.

Il gruppo facebook continua a crescere e supera la quota di 5.000 unità, diventando il principale “forum pubblico” di discussione telematica su quello che accade nella città di Salerno.

Politici, giornalisti, architetti, artisti, personaggi pubblici, sindacalisti, professionisti vari discutono insieme a cittadini di tutte le estrazioni sugli argomenti più vari riguardanti la città, sotto l’occhio e il contributo divertito e informato di tanti salernitani lontani per motivi di lavoro.

Successivamente, agli inizi del 2012 si materializza una prima parziale fatturazione da parte della Vignelli Associates, pari a 45.000 euro; compare infatti sul sito del Comune di Salerno un pdf presentato come “Delibera di Giunta 109 del 3-2-2012”  anche scaricabile qui >>> Delibera di Giunta n109

 

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Dalla presentazione del logo, lo abbiamo visto utilizzato in molte operazioni, stand in città, manifesti, volantini di manifestazioni, prodotti di vario tipo dagli “orsetti di peluce” alle bottiglie di spumante dalle torte ai foulard, buoni obbligazionari, il 25 Gennaio 2012, in un incontro pubblico ad Amalfi, il Sindaco ne propone addirittura l’uso in franchising agli altri Comuni della costiera.

Ad oggi il Comune di Salerno non ha ancora reso noto quello che sarà il regolamento economico per l’utilizzo del suddetto marchio, nonchè le guidelines per le declinazioni grafiche, e per questi due motivi ogni privato cittadino o commerciante ne fa l’uso che più ritiene opportuno .

Pertanto il Comune non ha ancora incassato un euro sulle royalty legate allo sfruttamento della “S”.

La “Vignellata” a forma di “S” (cit Oliviero Toscani) nella primavera del 2012 compare affianco al logo istituzionale del Comune anche su manifesti non turistici come quello informativo sulla ZTL ma, il più delle volte, resta uno sbiadito ricordo delle S che hanno tappezzato la città, sbiadito come molti adesivi che erano stati entusiasticamente apposti sul parabrezza delle automobili e che ora sono solo una macchia arancio/celeste.