La “S” in sala giunta è abusiva: la Soprintendenza risponde

adangerous

La “S” in sala giunta è abusiva: la Soprintendenza risponde ai Figli delle Chiancarelle e ad Italia Nostra

I lavori effettuati in Sala Giunta sono stati eseguiti abusivamente. Dunque, c’è stata una violazione che il codice dei beni culturali sanziona penalmente: TITOLO II – Sanzioni penali

Capo I – Sanzioni relative alla Parte seconda Art. 169. Opere illecite

1. E’ punito con l’arresto da sei mesi ad un anno e con l’ammenda da euro 775 a euro 38.734, 50:a) chiunque senza autorizzazione demolisce, rimuove, modifica, restaura ovvero esegue opere di qualunque genere sui beni culturali indicati nell’articolo 10;

b) chiunque, senza l’autorizzazione del soprintendente, procede al distacco di affreschi, stemmi, graffiti, iscrizioni, tabernacoli ed altri ornamenti di edifici, esposti o non alla pubblica vista, anche se non vi sia stata la dichiarazione prevista dall’articolo 13;

c) chiunque esegue, in casi di assoluta urgenza, lavori provvisori indispensabili per evitare danni notevoli ai beni indicati nell’articolo 10, senza darne immediata comunicazione alla soprintendenza ovvero senza inviare, nel più breve tempo, i progetti dei lavori definitivi per l’autorizzazione.

2. La stessa pena prevista dal comma 1 si applica in caso di inosservanza dell’ordine di sospensione dei lavori impartito dal soprintendente ai sensi dell’articolo 28. N.B. La segnalazione all’Autorità Giudiziaria è obbligatoria e le sanzioni vanno irrogate indipendentemente dal danno prodotto.

I Figli delle chiancarelle chiedono il ripristino dei luoghi alterati e la cancellazione della “S” dalla pavimentazione della sala giunta, luogo di alto valore storico ed artistico, violentato con la messa in opera di un marchio prettamente di natura commerciale e turistica, inoltre di discutibile qualità.

Infine ci auguriamo che la gigantografia del 1950 realizzata da Parisi, che occupava un’intera parete della sala giunta, raffigurante vista panoramica di Salerno zona chiancarelle, una volta restaurata vanga riposizionata li dove era.

soprintendenza uno

soprintendenza due

Spunta la “S” in sala giunta: lettera al Ministro Bray

 

S

Spunta la “S” di Vignelli sul pavimento del Comune: lettera al Ministro Bray

Lo stravolgimento del pavimento della storica sala giunta del Comune di Salerno, dove sono comparsi i discutibili logo con la «S» di Vignelli al posto di un cotto antico, aspetta adesso tre risposte: una del Soprintendente di Salerno, Gennaro Miccio, l’altra del direttore regionale dei Beni Culturali della Campania, Gregorio Angelini, e l’ultima del ministro Massimo Bray.

OGGETTO: Salerno – interventi edilizi nel palazzo di Città.

Apprendiamo che l’Amministrazione Comunale di Salerno avrebbe recentemente eseguito alcuni discutibili interventi edilizi nella storica “Sala Giunta” del Palazzo di Città, edificio interamente sottoposto a tutela, per effetto degli artt. 10 e 12 del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Nella sala sarebbe spuntata una nuova pavimentazione con la “S”, il logo turistico di Vignelli.

Ciò premesso, chiediamo alle SS.LL. di voler comunicare se per l’intervento in questione sia stata acquisita l’autorizzazione prescritta dall’art. 21 del citato Codice e, in tal caso, se le discutibili opere, suscettibili in ogni caso di arrecare grave danno al bene vincolato, siano state eseguite in conformità al predetto titolo.

Laddove – come invece si ritiene -l’intervento sia stato eseguito in assenza di autorizzazione, si sarebbe integrato quanto previsto e punito dagli artt. 160 e 169 del Codice citato.

Chiediamo, pertanto, di ordinare – come per legge -la restituzione in pristino e di informare la competente Autorità Giudiziaria della sussistenza di fatti penalmente rilevanti. 

 Salerno 11 giugno 2013

giuntastyle