Restauro chiesa Santa Trofimena, sotto l’impalcatura…niente.

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Restauro chiesa Santa Trofimena, sotto l’impalcatura…niente.

A Salerno non abbiamo la Cappella Sistina, come direbbe il sindaco De Luca. Fatto sta che qualche monumento di un certo valore storico, artistico ed architettonico in città c’è.

Peccato che non siamo in grado di prendercene cura a dovere. Come nel caso della chiesa di Santa Trofimena, nel cuore del centro storico cittadino, nel rione delle Fornelle, interessata da lavori di rifacimento delle facciate. I lavori hanno stravolto la facciata posteriore dell’edificio, che portava i segni dell’antica canonica medievale longobarda, le cui origini risalgono al X secolo.

Con un anonimo intonaco bianco, senza rispetto alcuno, sono state cancellate le tracce degli archi e dell’antica muratura ed inserita una brutta porta metallica.

Per questo motivo i Fdc ed Italia Nostra hanno scritto al Soprintendente Gennaro Miccio per chiedere chiarimenti sull’intervento in atto a Santa Trofimena e per prendere visione della documentazione tecnico – amministrativa che, riferita ai lavori in questione, è stata oggetto d’esame da parte della Soprintendenza.

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I Figli delle Chiancarelle compiono 1 anno

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I figli delle chiancarelle compiono un anno, Auguri !!

Un anno di satira, passione e libera informazione

 

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La festa chiancarella, ricchi premi e cotillon !

Ecco alcuni dei gadget e tanti simpatici oggetti per ricordare al potere che i cittadini non sono sudditi; il ricavato servirà a finanziare la difesa del territorio salernitano dalla speculazione senza regole.

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Ricorso Crescent, IN “tempestiva” per gli avvocati del Comune

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Ricorso Crescent, Italia Nostra “tempestiva” nelle carte degli avvocati del Comune

Ebbene sì, carta canta e smonta la pregiudiziale che ha impedito la concessione della sospensione dei lavori del Crescent e che tutt’ora  pende come una spada di Damocle sulle verificazioni che la VI sezione del Consiglio di Stato ha imposto per fare chiarezza sulla costruzione dell’ecomostro di Salerno.

E se la carta che canta è addirittura degli avvocati del Comune di Salerno, viene da chiedersi come mai i giudici di Palazzo Spada non se ne siano accorti ed abbiano chiesto ad Italia Nostra di produrre  “l’originale della ricevuta della raccomandata a.r. con cui è stato presentato il ricorso straordinario, presente in atti solo in fotocopia semplice”.

Ai togati sarebbe bastato leggere cosa c’era scritto nell’atto di opposizione presentato dallo studio Brancaccio che difende il Comune. Ebbene nella premessa c’è scritto che: “Con atto del 21/12/2009, notificato a mezzo postale in pari data e posteriormente ricevuto l’associazione Italia nostra ha proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”.

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I termini per presentare il ricorso scadevano il 20 dicembre 2009, ma essendo domenica, slittavano in automatico al primo giorno utile, ovvero il lunedì 21.

Durante l’udienza, alla VI sezione del Consiglio di Stato, dello scorso 16 novembre, inoltre, gli “smemorati” avvocati che difendono il Comune hanno sostenuto in dibattimento che il ricorso di Italia Nostra fosse tardivo perché inviato oltre il 21 dicembre. E chiedevano anche la prova che l’associazione ambientalista si fosse mossa per tempo.

Per fortuna, come dicevano gli antichi romani, “verba volant, scripta manent”.

 

 

Ristorante Feudi, un altro “pasticcio salernitano”

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Ristorante Feudi, un altro “pasticcio”: l’area scelta dal Comune ha un vincolo d’acciaio

Questa volta Luciano Mauro non potrà prendersi la colpa e nemmeno il Soprintendente Miccio potrà essere “redarguito”. Questa volta, il pasticcio l’ha fatto – tutto da solo – il Comune di Salerno.

La potente macchina tecnico-politico-amministrativa, messa su dal Sindaco De Luca per promuovere la cementificazione della città, ancora una volta ha toppato.

L’intera area compresa tra il teatro Verdi e palazzo Natella, quella di cui Italia Nostra e i Figli delle Chiancarelle avevano invocato la tutela con una lettera allo stesso Ministro per i Beni Culturali, è già vincolata, peraltro con una stringente normativa d’uso che consente soltanto interventi di carattere manutentivo.

La villa comunale, i fabbricati, la viabilità e le aiuole che contornano il Verdi, insomma tutti gli immobili compresi nel perimetro dell’area tutelata sono, per così dire, intangibili, essendone stato riconosciuto l’importante interesse storico e culturale con un vincolo voluto, fin dal 2000, dall’allora soprintendente Ruggero Martines.

Paradossalmente il perimetro in cui è attivo il Decreto di Vincolo è individuato in maniera chiara anche nell’ormai famigerata “tavola dei vincoli”, che tanto ha fatto discutere a proposito del vincolo paesaggistico gravante su piazza Cavour, e ciò nondimeno è stato colpevolmente ignorato dalla aristocrazia amministrativa cittadina.

I Feudi, a questo punto, dovranno inevitabilmente traslocare e impreziosire qualche altra area della città. I Figli delle Chiancarelle ed Italia Nostra auspicano che, anziché prendere, portino valore aggiunto ad altri quartieri cittadini che ne hanno davvero bisogno e sono, di contro, sistematicamente ignorati.

Ma – feudi e feudatari a parte – è d’obbligo chiedersi chi ha la responsabilità dello svarione che ha portato nuovamente il Consiglio Comunale a discutere del nulla e ad approvare l’inapprovabile, dimostrando così il livello culturale dell’istituzione.

“Colui che sorride quando le cose vanno male – ammonisce una delle più vere leggi di Murphy – ha trovato qualcuno a cui dare la colpa.”

Crollo piazza della Libertà, la perizia dei Pm ed i Maya

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Crollo piazza della Libertà, la perizia dei Pm attesa dopo la profezia dei Maya !

Se i Maya dovessero aver ragione non sapremo mai cosa è successo a Piazza della Libertà. E soprattutto per quale motivo il solaio del settore 2 sia crepato.

La tanto attesa perizia del tecnico Boeri, incaricato dalla Procura di Salerno a fare luce sul cedimento avvenuto a fine luglio, prevista per inizio novembre, non arriverà prima della fatidica data del 21 dicembre 2012, ovvero della possibile fine del Mondo.

Ieri , nei laboratori di Pisa, sono state effettuate altre prove sui materiali raccolti. La prossima settimana tutti i periti di parte (magistratura, ditta Esa costruzioni, Lotti Associati, collaudatori statici e Comune di Salerno) torneranno in tour sulla Piazza per ulteriori analisi sul luogo del misfatto. I tempi quindi si allungano ulteriormente. Inoltre, una volta che Boeri avrà consegnato la perizia, gli altri tecnici avranno due settimane per presentare ulteriori memorie difensive.

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Intanto nel cantiere di Piazza della Libertà si “lavoricchia” in prossimità della zona del settore 2 interessata dal cedimento del solaio. Operai e macchine di movimentazione stanno operando a livello di fondazione, predisponendo il terreno per la realizzazione di altri pilastri.

La domanda nasce spontanea: quale progetto stanno eseguendo?

Quello vecchio, finito sotto indagine?

Oppure uno nuovo? Autorizzato da chi?

E la procura lo sa?

Tic tac tic tac crak crak

Box Piazza Cavour, Miccio scrive: “Fermi tutti”

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Box Piazza Cavour, Miccio scrive al Comune: “Fermi tutti”

Caro Bicienzo veniamo con questa mia a dirvi una parola: poiché quest’anno non c’è stata la moria delle chiancarelle, come Voi ben sapete, per i box di piazza Cavour Voi del Comune dovete modificare le cartografie e prendervi una “laura“ paesaggistica….

Dopo aver preso atto, grazie all’intervento dei Fdc e di Italia Nostra , che il Lungomare è vincolato, il soprintendente di Salerno ha fatto marcia indietro sulla realizzazione dei box auto a Piazza Cavour.

Lo scorso 26 ottobre, Gennaro Miccio  ha scritto al Comune ed alla Direzione regionale della Campania per i beni culturali e paesaggistici,  informandoli che “gli esiti della Conferenza dei servizi sono da ritenersi inefficaci in quanto carenti di un requisito sostanziale ed obbligatorio quale quello dell’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica”.

>>>>>>> Leggi la lettera miccio stop box auto piazza cavour

Miccio giustifica il parere favorevole, precedentemente accordato solo sulla base dell’art 45 del decreto legislativo 42/04,  con una svista presa sulla Carta dei Vincoli.

Svista causata dalla “fase incalzante”a cui la sua Soprintendenza è stata sottoposta dal Comune e dall’impresa per dare il suo placet all’intervento su Piazza Cavour.

In una successiva verifica “spintanea”, (il Soprintendente omette di scrivere che siano state Italia Nostra e Fdc a far notare il clamoroso errore) sono emersi invece “elementi contraddittori con la non corrispondenza delle cartografie allegate al Puc e la Carta dei vincoli ufficialmente approvata”.

Sulla base di ciò Miccio ha però soltanto “invitato”, e non “diffidato”, il Comune a modificare le cartografie (Carta dei Vincoli), che riportano le varie tipologie di tutela Paesaggistica, per evitare in futuro errate interpretazioni.

Non solo. Poiché l’area interessata alla realizzazione dei box auto è soggetta a tutela dall’art 142 del 42/04 (comma 1, lettera b), l’intervento deve seguire la proceduta dettata dall’articolo 146 della stessa legge per l’autorizzazione paesaggistica.

Pertanto, conclude perentorio il Soprintendente,  gli esiti della Conferenza dei servizi sono da ritenersi inefficaci in quanto carenti di un requisito sostanziale ed obbligatorio quale quello dell’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica.

“Pullanchelle e lupini serviranno a che vi consoliate dal dispiacere che avreta…( che avreta e già, è femmina, è femminile). Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum. Lascia fare! Che dicono  che noi siamo provinciali.

Salutandovi indistintamente,

I fratelli Cafoni, che siamo noi”.

PS: la lettera del Soprintendente Miccio fa parte degli atti accessibili ad Italia Nostra e Fdc in seguito alla richiesta protocollata dalle associazioni nel mese di settembre 2012

#vaZapp