San Valentino e le frasi “d’amore” di Vincenzo De Luca

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San Valentino e le frasi “d’amore” di Vincenzo De Luca Amore è …. “Un calcio nei denti”

E’ stato questo il leit motiv del San Valentino 2012 alternativo, quello dei Figli delle Chiancarelle – il gruppo FB con oltre 5mila iscritti, nato per gioco sulle parole offensive del primo cittadino di Salerno – tenutosi al Bar Nostress di Via Roma.

Dal Tubone dell’amore, riadattato in stile chiancarello, sono venute fuori tante pullanghelle di cioccolato avvolte nelle 20 storiche frasi “d’amore” che il primo cittadino di Salerno negli anni ha dedicato a chiunque la pensi diversamente dal lui (dai sindacati alla magistratura, dai politici ai giornalisti, dai preti ai comitati di cittadini, dagli extracomunitari ai writers):

1) “Frullino sei il mio battito d’ali…sei un cretino!!”; (riferito ad un writer);

2) “Bestie, bestie, nemici di Salerno!”;

3) “5 imbecilli con i motorini, autentici animali”;

4) “Napolitano un abatino, che non si è mai stentato niente“;

5) “Tale De Magistiris..romantico frequentatore della Procura di Salerno…Pinocchio sarà lui e sua sorella”;

6) “Grillo è un saltimbanco che racconta idiozie”;

7) “Convincere le organizzazioni sindacali è stata una fatica, ma la mia chiave di volta è che meno ascolto i sindacati meglio è“;

8) “Basta !!! Caccia i documenti, caccia i documenti!” (riferito ad un venditore ambulante);

9) “Io non ho nessun problema a radere al suolo Asilo Politico”;

10) “I comitati, che fanno il blog, internet, l’ammuina, le scemenze, che scrivono sui volantini delle bestialità, delle imbecillità“;

11) “Io sono orgoglioso. In questo Paese siamo tutti indagati, non c’è un amministratore che non abbia avuto un avviso di garanzia. Chi non ce l’ha sennò è una chiavica”;

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12) “… si potrebbe dire anche Esse come Sua Sorella” (rivolto all’inviato di Stricia la Notizia);

13) “E’ venuta l’ora che noi si impari a dire la parola repressione con un senso d’onore”;

14) “Spero di incontrare quel grandissimo sfessato e pipì di Marco Travaglio di notte, al buio»;

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15) “Io smonto i campi dei rom e me ne frego di dove quella gente va a finire. A Firenze li integrano? Io li prendo a calci nei denti, il cielo stellato ce lo godiamo noi“;

16) “cialtroni…imbecilli…sfessati...pinguini”;

17) “Ma le pare che può andare a parlare di tecnologie Zanotelli ?  Ma faccia gli esercizi spirituali padre Zanotelli, vada a insegnare il Catechismo”;

18) “Ma sono perché la magistratura non mi rompa le scatole quando decido di fare una variante urbanistica”;

19) “Io e Cosentino ci siamo incontrati tremila volte. E poi se porta voti che male c’è?”

20) Il Logo, non piace ai Figli delle Chiancarelle, agli eredi delle Chiancarelle, residui di provincialismo e plebeismo.

Sull’ultima “esternazione” televisiva d’amore, “SALERNO NON HA UN PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE (COME VERONA)” i Figli delle Chiancarelle hanno evidenziato, durante il San Valentino alternativo, come il sindaco abbia dimenticato la storia millenaria della città.

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San Valentino poteva essere un’occasione per far rivivere l’opera di Masuccio Salernitano, scrittore e novellista italiano nel Novellino (1476) che racconta di Mariotto e Ganozza, due nobili amanti. Indirettamente la novella fu una delle prime fonti del Romeo e Giulietta di Shakespeare. Inoltre l’amore viene trattato anche nel Decamerone di Boccaccio (Giornata IV, Novella I) attraverso la bellissima storia tra Tancredi, principe di Salerno, e Ghismonda“coloro li cui amori ebbero infelice fine”. Il Sindaco invece ha optato per una soluzione impregnata di cattivo gusto che scade nelgrottesco, con gli inginocchiatoi da chiesa avvolti in tulle rossa e gadget di pessima qualitàper veicolare la S di Vignelli, logo che non rappresenta certo la storia millenaria e l’identità della nostra amata Salerno.

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Se ci fosse stata realmente intenzione di utilizzare la festività come momento di attrazione turistica sarebbe bastato promuovere sui giusti canali l’evento e magari pubblicizzare le storie  più affini alla nostra città e le produzioni di eccellenza sul territorio. La vendita di ceramiche e dolci tipici della tradizione salernitana, installazioni low budget etotem con riferimenti alla cultura della nostra terra, artisti di strada avrebbero certamente favorito la percezione di un evento di qualità da parte dei nostri concittadini e degli eventuali turisti interessati. Dalle scelte effettuate dall’Amministrazione comunale, Salerno Solidale e l’agenzia di comunicazione “segnalata” dal Sindaco si è palesemente appreso che stimolare le economie locali non è certamente una priorità.

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Si è deciso invece di spendere il budget di 20.000 euro, come da delibera comunale, per allestire stand di dubbia efficacia comunicativa nei quali vendere orsacchiotti, saponette, spillette, tazze, portachiavi e borse di tessuto tutti rigorosamente made in China. Come era possibile prevedere, nonostante la  pressante pubblicità del Sindaco Vincenzo De Luca, l’evento è stato un flop totale e la stragrande maggioranza dei prodotti brandizzati con la S vignelliana non sono riusciti mai a vedere la luce del sole, giacciono ancora oggi nelle loro scatole a riposare presso i depositi comunali in attesa del prossimo straordinario “evento”.

 

 

Come sempre la reazione dei Figli delle Chiancarelle non si è fatta attendere e la pagina del gruppo facebook si è riempito immediatamente di critichedisplay ironici e gadgets all’ultimo grido.

 

A Salerno il Wi-Fi è Fantasmagorico!

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A Salerno il Wi-Fi è fantasmagorico

In piena campagna elettorale, Aprile 2011, il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca promise, come comunicato e pubblicizzato anche sui totem per il 150° dell’Unità d’Italia, che da Giugno 2011 sarebbe partita una “…vera rivoluzione…”.

 

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Salerno: Wi-Fi libero e gratuito per tutta la città“, questa la promessa del Sindaco.

E ancora: “…Si comincia con il Centro Storico, poi in pochi mesi, si copre tutta la città, compresi i rioni collinari…”, come si può leggere ancora oggi sui totem per il 150°esimo sparsi in tutta la città.

 

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A nove mesi di distanza, i “Figli delle Chiancarelle” hanno testato sull’intero territorio cittadino il servizio propagandato dall’amministrazione comunale con grande enfasi, verificando il suo reale funzionamento, attraverso una serie di accurati test e rilevamenti, durati circa due settimane, dal 13 al 30 Gennaio 2012, e pubblicati di volta in volta sulla nostra pagina facebook.

I test effettuati con diverse modalità e sistemi di connessione (tablet con sistema operativo Android, iPhone e iPad Apple; Notebook e Netbook Microsoft con sistema operativo Windows – software: Speedtest app e con www.speedtest.net) hanno dato i seguenti risultati, rappresentati graficamente sulle cartine delle varie zone della città di Salerno realizzate ad hoc dai Figli delle Chiancarelle.

 

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Emerge che il segnale considerato “sufficiente” (riscontrato solo in alcune piazze del centro)raggiunge 2.5Mbps, mentre la maggioranza degli hotspot consente connessioni al massimo di 0.9 Mbps, rendendo difficile sia la semplice navigazione web che la consultazione della posta elettronica (considerando che una tradizionale connessione da un telefonino 3G, non utilizzando il wifi, si aggira in media sui 1.5Mbps e con traffico dati flat e illimitato ha un costo di circa 5€ al mese).

Il giudizio complessivo, rispetto alle attese suscitate dal primo cittadino di Salerno, è di un servizio MEDIOCRE, assolutamente non corrispondente a quanto pubblicizzato.

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Oltre al clamoroso ritardo nella realizzazione su tutto il territorio cittadino, ricordiamo infatti che a più riprese il Sindaco, da aprile in poi, ha ribadito in televisione che il Wi-Fi avrebbe coperto tutto il centro ed in autunno tutta la città di Salerno.

Così non è stato.

Il servizio, in sostanza, risulta localizzato e fruibile solo in pochi punti ed, anche in questi, con qualità di collegamento ed utilizzo differenti: Piazza Ferrovia, Piazza Flavio Gioia, Piazza Sedile di Portanova, zona Palazzo di Città, Villa Comunale, solo all’aperto ma il segnale cade se si entra in uno spazio chiuso (bar, negozi, librerie, pubblici uffici). Nelle strade adiacenti i punti prima indicati il segnale si perde.

Per quanto riguarda la zona orientale (ad eccezione del parco del Mercatello dove il servizio raggiunge la sufficienza) ed i rioni collinari il servizio può tranquillamente definirsi fantasma.

Un’ultima annotazione, è stato possibile valutare la possibilità di connessione al Wi Fi di Salerno alla presenza di un numero esiguo di utilizzatori.

Pertanto, aumentando il numero degli utenti collegati, il Wi-Fi in salsa salernitana tende inevitabilmente al peggioramento

 

>>>>>>>>> Ghost UaiFai in è qui

 

 

Logo Story: a Salerno una “S” da 200.000 euro

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Logo Story: a Salerno una “S” da 200.000 euro

Commissionata dal Sindaco Vincenzo De Luca e realizzata dal designer Massimo Vignelli: è all’origine della nascita dei Figli delle Chiancarelle, il gruppo facebook creato dopo le offese televisive del primo cittadino contro i tantissimi salernitani che non hanno gradito il nuovo brand comunale e il suo costo.

Chi siete? Cosa portate? Si ma quanti siete? Un fiorino!”, si potrebbe iniziare così, citando “Non ci resta che piangere” di Troisi e Benigni, per spiegare il fenomeno Figli delle Chiancarelle, gruppo nato su Facebook a fine novembre del 2011 a seguito di alcune esternazioni del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che ha definito in maniera offensiva e volgare tutti i salernitani a cui non è piaciuto il nuovo logo cittadino, realizzato dal designer italonewyorchese Massimo Vignelli.

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Le chiancarelle, infatti, sono nell’immaginario cittadino, un luogo storicamente degradato, dove in passato veniva praticato il più antico dei mestieri.

 Pertanto il “figli di chiancarelle” pronunciato dal primo cittadino suona proprio come ”figli di p….”.

http://www.youtube.com/watch?v=laxENyUI2EA

Ma andiamo per ordine

Il 22 Novembre 2011 presso il Teatro Verdi di Salerno si svolge una “lectio magistralis” di Massimo Vignelli, il quale presenta il suo lavoro, la nuova strategia di comunicazione per la città di Salerno, con particolare riferimento ad un simbolo che avrebbe accompagnato tutte le iniziative turistico/culturali della città.

Si svela una ESSE versione Superman, circondata da tanto azzurro da far pensare subito che si tratti del logo calcistico del Napoli o del Sapri.

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In quella S secondo Vignelli e il sindaco De Luca si dovrebbero intravedere anche i simboli del cavalluccio marino e dei delfini.

In città si sviluppa subito un forte dibattito, ma tra tante voci e tante immagini satiriche che scimmiottano il simbolo di Vignelli, una cosa pare essere certa (link sondaggi), il simbolo alla stragrande maggioranza della città non piace proprio.

Nella migliore delle ipotesi, la gente non vi si riconosce.

Inoltre si scopre, grazie al collettivo “Gumpania“, che prima di affidare l’incarico a Vignelli, il Comune aveva già bandito qualche mese prima una gara per il nuovo logo turistico cittadino, vinta da un giovane e sconosciuto designer, che però non aveva mai ricevuto i 3.000 euro di premio stabiliti dal bando comunale.

Il venerdì successivo, il 25 Novembre, il Sindaco di Salerno, molto arrabbiato per la reazione quasi schifata dei salernitani, definisce tutti quelli a cui non piace il simbolo “figli delle chiancarelle”.

Nasce così il gruppo facebook che, sorprendentemente, in pochi giorni supera i 3.000 componenti.

A fomentare ulteriormente la polemica sul logo “S” di Vignelli in città, una delibera, la 935.11 dove si stabilisce che potranno essere spesi per la Vignelli Associates 100.000 euro ed altri 100.000 euro per promuovere il marchio acquistato dal Comune di Salerno.

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Il gruppo facebook inizia a mettersi al lavoro, tra le altre cose riguardanti il simbolo, parte una campagna di mail bombing a Vignelli, con una lettera aperta scritta a lui e ai cittadini di Salerno .

Nel frattempo un inviato di Striscia la Notizia, Mister N-Euro, al secolo Charlie Gnocchi, avendo captato attraverso la rete la polemica si reca a Salerno a chiedere a De Luca conto della spesa dei 200.000 euro.

Il Sindaco, preso un pò alla sprovvista, nega tutto dichiarando: “Non abbiamo speso neanche 1 euro”.

>>>> Vedi video

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Intanto il designer Vignelli risponde alla lettera del gruppo facebook indicando una novità abbastanza di rilievo, si parla di Loghi Multipli: “Il simbolo non è definitivo, stiamo continuando a lavorare su diversi pittogrammi che verranno presentati successivamente” .

A questo punto, il gruppo facebook scrive al Sindaco De Luca 4 domande chiare e circostanziate, anche perché oramai si è creato un trambusto ed una confusione attorno a questa storia che necessita di un chiarimento .

Il Sindaco, qualche giorno dopo l’intervista di Striscia la notizia e la lettera aperta indirizzata a lui dai Figli delle Chiancarelle, cambia versione, il non abbiamo pagato 1 euro” diventa d’improvvisopagheremo una volta stabilita la cifra con Vignelli che è una cifra che rientra nel capitolo di spesa previsto dal Comune”, paragonando l’importo pagato a Vignelli ad un “importo ridicolo per una città della grandezza di Salerno, il costo di una sagra di paese di una mezza serata”.

Il gruppo facebook continua a crescere e supera la quota di 5.000 unità, diventando il principale “forum pubblico” di discussione telematica su quello che accade nella città di Salerno.

Politici, giornalisti, architetti, artisti, personaggi pubblici, sindacalisti, professionisti vari discutono insieme a cittadini di tutte le estrazioni sugli argomenti più vari riguardanti la città, sotto l’occhio e il contributo divertito e informato di tanti salernitani lontani per motivi di lavoro.

Successivamente, agli inizi del 2012 si materializza una prima parziale fatturazione da parte della Vignelli Associates, pari a 45.000 euro; compare infatti sul sito del Comune di Salerno un pdf presentato come “Delibera di Giunta 109 del 3-2-2012”  anche scaricabile qui >>> Delibera di Giunta n109

 

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Dalla presentazione del logo, lo abbiamo visto utilizzato in molte operazioni, stand in città, manifesti, volantini di manifestazioni, prodotti di vario tipo dagli “orsetti di peluce” alle bottiglie di spumante dalle torte ai foulard, buoni obbligazionari, il 25 Gennaio 2012, in un incontro pubblico ad Amalfi, il Sindaco ne propone addirittura l’uso in franchising agli altri Comuni della costiera.

Ad oggi il Comune di Salerno non ha ancora reso noto quello che sarà il regolamento economico per l’utilizzo del suddetto marchio, nonchè le guidelines per le declinazioni grafiche, e per questi due motivi ogni privato cittadino o commerciante ne fa l’uso che più ritiene opportuno .

Pertanto il Comune non ha ancora incassato un euro sulle royalty legate allo sfruttamento della “S”.

La “Vignellata” a forma di “S” (cit Oliviero Toscani) nella primavera del 2012 compare affianco al logo istituzionale del Comune anche su manifesti non turistici come quello informativo sulla ZTL ma, il più delle volte, resta uno sbiadito ricordo delle S che hanno tappezzato la città, sbiadito come molti adesivi che erano stati entusiasticamente apposti sul parabrezza delle automobili e che ora sono solo una macchia arancio/celeste.