Ricorso Crescent, IN “tempestiva” per gli avvocati del Comune
Ricorso Crescent, Italia Nostra “tempestiva” nelle carte degli avvocati del Comune
Ebbene sì, carta canta e smonta la pregiudiziale che ha impedito la concessione della sospensione dei lavori del Crescent e che tutt’ora pende come una spada di Damocle sulle verificazioni che la VI sezione del Consiglio di Stato ha imposto per fare chiarezza sulla costruzione dell’ecomostro di Salerno.
E se la carta che canta è addirittura degli avvocati del Comune di Salerno, viene da chiedersi come mai i giudici di Palazzo Spada non se ne siano accorti ed abbiano chiesto ad Italia Nostra di produrre “l’originale della ricevuta della raccomandata a.r. con cui è stato presentato il ricorso straordinario, presente in atti solo in fotocopia semplice”.
Ai togati sarebbe bastato leggere cosa c’era scritto nell’atto di opposizione presentato dallo studio Brancaccio che difende il Comune. Ebbene nella premessa c’è scritto che: “Con atto del 21/12/2009, notificato a mezzo postale in pari data e posteriormente ricevuto l’associazione Italia nostra ha proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”.
I termini per presentare il ricorso scadevano il 20 dicembre 2009, ma essendo domenica, slittavano in automatico al primo giorno utile, ovvero il lunedì 21.
Durante l’udienza, alla VI sezione del Consiglio di Stato, dello scorso 16 novembre, inoltre, gli “smemorati” avvocati che difendono il Comune hanno sostenuto in dibattimento che il ricorso di Italia Nostra fosse tardivo perché inviato oltre il 21 dicembre. E chiedevano anche la prova che l’associazione ambientalista si fosse mossa per tempo.
Per fortuna, come dicevano gli antichi romani, “verba volant, scripta manent”.