Ornaghi chiude il match di Box: Piazza Alario è vincolata!

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Ornaghi chiude il match di Box: Piazza Alario è vincolata!

Il 29 ottobre 2012, temendo per la sorte della storica Piazza Alario minacciata dall’ennesimo parcheggio multipiano con annessa rampa a cavatappo – Italia Nostra e i Figli delle Chiancarelle hanno scritto al Soprintendente di Salerno.

Gli hanno chiesto di utilizzare i suoi poteri istituzionali per fermare lo scempio e impedire la cancellazione dello storico largo salernitano, ancora miracolosamente sopravvissuto con l’antica fontana – del tutto integra – nota come “la Saliera di don Peppino Bellotti”.

Si sono appellati al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e, sostenendo che la piazza è da ritenere ope legis sottoposta a tutte le disposizioni di tutela della sua parte seconda, lo hanno invitato a denegare eventuali richieste – da chiunque formulate – volte ad ottenere l’autorizzazione per realizzare il parcheggio interrato. Nulla.

Dalla Soprintendenza di Salerno, in questi quaranta giorni, non è arrivato nulla, neanche un riscontro del tipo “stiamo riflettendo”. Insomma, silenzio assordante. Un buco nero.

Ma una conferma, autorevole, fortuita e imprevedibile, è comunque arrivata.

Come un’acqua d’agosto, il massimo esponente del Dicastero – il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi – ha ricordato a tutti i suoi Uffici – Soprintendenza di Salerno compresa – che “le piazze, le vie, le strade e gli altri spazi urbani, realizzati da oltre settanta anni, sono oggetto di tutela ai fini della conservazione del patrimonio artistico e del decoro urbano.”

>>>>> Direttiva_attivita_commerciali_e_ambulanti_in_aree_vincolate_10.10.2012

Con un’articolata Direttiva di fine ottobre, diramata soltanto ora, dopo il visto della Corte dei Conti, il Ministro ha chiarito come – per costante giurisprudenza, anche di rango costituzionale (Corte Cost, sent. n. 247/2010) – la piena operatività del “vincolo” di strade, piazze e slarghi pubblici non necessiti di provvedimenti amministrativi, “poiché tali immobili presentano ex se interesse storico-artistico” (C.d.S.,sezione VI, sent. n. 482/2011). Piaccia o no a chi avrebbe voluto sventrarla, piazza Alario è, dunque, tutelata.

Dopo la grottesca vicenda del ristorante underground, localizzato dal comune in zona inedificabile, e quella del Lungomare cittadino, a torto ritenuto privo di tutela, l’avvio delle procedure volte sostituire una piazza vincolata con un mega parcheggio interrato, mostra inequivocabilmente quale sia la considerazione per i beni culturali della città.

Signor Sindaco, per favore, metta giù le mani da piazza Alario. Si dedichi alle fontane. Forse le vengono meglio e fanno meno danni.

Far west paesaggio a Salerno: il Consiglio Comunale viola la legge

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Far west paesaggio a Salerno: il Consiglio Comunale viola la legge

Chi ci amministra dovrebbe conoscere le leggi e rispettarle.

O, almeno, seguendo l’ammonimento del Dalai Lama, dovrebbe “imparare bene le regole, in modo da infrangerle nel modo giusto”.
A Salerno né una cosa né l’altra.

A violare la legge ci pensa, nel modo sbagliato, il Consiglio Comunale.

E lo fa in maniera lucida e consapevole.
Lo fa sul paesaggio, bene tutelato dalla Costituzione: una cosa da niente insomma.

La delibera di nomina dell’attuale Commissione Locale per il Paesaggio, la n° 24 del 25 luglio del 2011, è palesemente illegittima e viola una legge dello Stato, la legge regionale n. 10/1982.

Pertanto tutti i “nuovi” membri della CLP, ovvero Marta Garofalo, Anna Maria Renna, Luciano Mauro, Pasquale Cirino e Francesco Pellegrino, in carica dall’estate 2011, sono stati illegittimamente nominati.
La Commissione in questione, per intenderci, è quella che si occupa delle autorizzazioni paesaggistiche, materia molto delicata.

Per rendere meglio l’idea, operazioni come il Crescent ed il Porto di Pastena, più di recente i box di Lungomare-Piazza Cavour, passano da lì, dai suoi pareri favorevoli.
Tra i “nuovi”, illegittimi, ce ne sono addirittura due che sanno un po’ di vecchio e che, soprattutto, sono giunti oltre i limiti di “nomination”, per legge, essendone già stati membri “per più di due volte consecutive”.

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Si tratta del dott. Luciano Mauro, curatore dei Giardini della Minerva, già noto alle Chiancarelle come estensore “maldestro” della Carta dei Vincoli allegata al Puc, Carta risultata sbagliata su Piazza Cavour, come scoperto da noi il mese scorso.

E della dott.ssa Anna Maria Renna.

I due, stando sempre alle carte, ovvero alle Delibere di Consiglio n. 25 del 09.07.2009 e n. 30 del 23.03.2005, avrebbero sforato il tetto.
Il tutto è avvenuto con la piena consapevolezza del Consiglio Comunale.

E la cosa lascia davvero basiti.

Quindici giorni prima della seduta del 25 luglio, quella che ha portato alla nomina dei 5 “esperti”, era stato lo stesso assessore Regionale all’Urbanistica, con una circolare esplicativa, a ribadire le regole per i membri delle CLP.

Nella nota protocollata il 7 luglio 2011 si legge: “Per i Comuni sprovvisti di Commissione Edilizia, al RUP che ai sensi del TUEL nr. 267/2000 sostituisce l’attività della CE, si affiancano i cinque esperti previsti dalla L.R. 10/82 con applicazione dei medesimi criteri di composizione e di nomina.”
E quali sono questi medesimi criteri?
In primis non andare oltre i due mandati consecutivi.

Ma il Consiglio comunale ha fatto di più.

E’ andato straordinariamente oltre tutto.

Ha operato la scelta dei membri della “nuova” CLP in una rosa ristretta di candidati, senza verificarne l’idoneità a ricoprire tale carica.

Non ha messo avviso pubblico per l’acquisizione delle candidature.

Non ha acquisito i curricula degli interessati, indispensabili per l’accertamento dei requisiti tecnico professionali richiesti dalla legge.

Inoltre, altra violazione, i nominativi dei membri della Commissione risultano emersi soltanto in sede di scrutinio.

Infine in assenza di curricula, l’attribuzione, a ciascuno dei membri, della qualifica di “esperto” è sulla fiducia

Un atto di fede più che una delibera di Consiglio comunale.

>>>>> Leggi il verbale del Consiglio Comunale DELIBERE CECI – RIUNITE

Per questo motivo Italia Nostra e I Figli delle Chiancarelle hanno scritto a tutti gli enti interessati alla questione informandoli sulla vicenda.

Tra i destinatari c’è naturalmente anche la Soprintendenza di Salerno, che farebbe bene ad evitare di dare pareri su relazioni paesaggistiche inviate da una Commissione figlia di una delibera che viola la legge.

E farebbe bene anche ad evitare di partecipare a conferenze dei servizi indette dal Comune, come quella del 14 dicembre, relativa al nuovo parere per i box a piazza Cavour, nel cuore della Lungomare.

Il Comune di Salerno, dal canto suo, farebbe bene ad agire in autotutela annullando la decisione presa dal Consiglio, ovvero da se stesso.

Fatto sta che dopo le clamorose topiche, da noi evidenziate negli ultimi mesi, sui vincoli del Lungomare Cavour, del ristorante dei Feudi in Villa Comunale e di Piazza Alario, con l’illegittimità della Commissione paesaggio siamo al quarto grave errore commesso da chi ci amministra.

>>>>>> IN e FDC:  Diffida illegittimità CLP

Per conoscenza la lettera è stata inviata anche al Procuratore Capo della Repubblica di Salerno, il dott. Franco Roberti.

Il far west paesaggistico va arginato.

 

 

 

 

Restauro chiesa Santa Trofimena, sotto l’impalcatura…niente.

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Restauro chiesa Santa Trofimena, sotto l’impalcatura…niente.

A Salerno non abbiamo la Cappella Sistina, come direbbe il sindaco De Luca. Fatto sta che qualche monumento di un certo valore storico, artistico ed architettonico in città c’è.

Peccato che non siamo in grado di prendercene cura a dovere. Come nel caso della chiesa di Santa Trofimena, nel cuore del centro storico cittadino, nel rione delle Fornelle, interessata da lavori di rifacimento delle facciate. I lavori hanno stravolto la facciata posteriore dell’edificio, che portava i segni dell’antica canonica medievale longobarda, le cui origini risalgono al X secolo.

Con un anonimo intonaco bianco, senza rispetto alcuno, sono state cancellate le tracce degli archi e dell’antica muratura ed inserita una brutta porta metallica.

Per questo motivo i Fdc ed Italia Nostra hanno scritto al Soprintendente Gennaro Miccio per chiedere chiarimenti sull’intervento in atto a Santa Trofimena e per prendere visione della documentazione tecnico – amministrativa che, riferita ai lavori in questione, è stata oggetto d’esame da parte della Soprintendenza.

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I Figli delle Chiancarelle compiono 1 anno

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I figli delle chiancarelle compiono un anno, Auguri !!

Un anno di satira, passione e libera informazione

 

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La festa chiancarella, ricchi premi e cotillon !

Ecco alcuni dei gadget e tanti simpatici oggetti per ricordare al potere che i cittadini non sono sudditi; il ricavato servirà a finanziare la difesa del territorio salernitano dalla speculazione senza regole.

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Ricorso Crescent, IN “tempestiva” per gli avvocati del Comune

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Ricorso Crescent, Italia Nostra “tempestiva” nelle carte degli avvocati del Comune

Ebbene sì, carta canta e smonta la pregiudiziale che ha impedito la concessione della sospensione dei lavori del Crescent e che tutt’ora  pende come una spada di Damocle sulle verificazioni che la VI sezione del Consiglio di Stato ha imposto per fare chiarezza sulla costruzione dell’ecomostro di Salerno.

E se la carta che canta è addirittura degli avvocati del Comune di Salerno, viene da chiedersi come mai i giudici di Palazzo Spada non se ne siano accorti ed abbiano chiesto ad Italia Nostra di produrre  “l’originale della ricevuta della raccomandata a.r. con cui è stato presentato il ricorso straordinario, presente in atti solo in fotocopia semplice”.

Ai togati sarebbe bastato leggere cosa c’era scritto nell’atto di opposizione presentato dallo studio Brancaccio che difende il Comune. Ebbene nella premessa c’è scritto che: “Con atto del 21/12/2009, notificato a mezzo postale in pari data e posteriormente ricevuto l’associazione Italia nostra ha proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”.

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I termini per presentare il ricorso scadevano il 20 dicembre 2009, ma essendo domenica, slittavano in automatico al primo giorno utile, ovvero il lunedì 21.

Durante l’udienza, alla VI sezione del Consiglio di Stato, dello scorso 16 novembre, inoltre, gli “smemorati” avvocati che difendono il Comune hanno sostenuto in dibattimento che il ricorso di Italia Nostra fosse tardivo perché inviato oltre il 21 dicembre. E chiedevano anche la prova che l’associazione ambientalista si fosse mossa per tempo.

Per fortuna, come dicevano gli antichi romani, “verba volant, scripta manent”.

 

 

Ristorante Feudi, un altro “pasticcio salernitano”

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Ristorante Feudi, un altro “pasticcio”: l’area scelta dal Comune ha un vincolo d’acciaio

Questa volta Luciano Mauro non potrà prendersi la colpa e nemmeno il Soprintendente Miccio potrà essere “redarguito”. Questa volta, il pasticcio l’ha fatto – tutto da solo – il Comune di Salerno.

La potente macchina tecnico-politico-amministrativa, messa su dal Sindaco De Luca per promuovere la cementificazione della città, ancora una volta ha toppato.

L’intera area compresa tra il teatro Verdi e palazzo Natella, quella di cui Italia Nostra e i Figli delle Chiancarelle avevano invocato la tutela con una lettera allo stesso Ministro per i Beni Culturali, è già vincolata, peraltro con una stringente normativa d’uso che consente soltanto interventi di carattere manutentivo.

La villa comunale, i fabbricati, la viabilità e le aiuole che contornano il Verdi, insomma tutti gli immobili compresi nel perimetro dell’area tutelata sono, per così dire, intangibili, essendone stato riconosciuto l’importante interesse storico e culturale con un vincolo voluto, fin dal 2000, dall’allora soprintendente Ruggero Martines.

Paradossalmente il perimetro in cui è attivo il Decreto di Vincolo è individuato in maniera chiara anche nell’ormai famigerata “tavola dei vincoli”, che tanto ha fatto discutere a proposito del vincolo paesaggistico gravante su piazza Cavour, e ciò nondimeno è stato colpevolmente ignorato dalla aristocrazia amministrativa cittadina.

I Feudi, a questo punto, dovranno inevitabilmente traslocare e impreziosire qualche altra area della città. I Figli delle Chiancarelle ed Italia Nostra auspicano che, anziché prendere, portino valore aggiunto ad altri quartieri cittadini che ne hanno davvero bisogno e sono, di contro, sistematicamente ignorati.

Ma – feudi e feudatari a parte – è d’obbligo chiedersi chi ha la responsabilità dello svarione che ha portato nuovamente il Consiglio Comunale a discutere del nulla e ad approvare l’inapprovabile, dimostrando così il livello culturale dell’istituzione.

“Colui che sorride quando le cose vanno male – ammonisce una delle più vere leggi di Murphy – ha trovato qualcuno a cui dare la colpa.”

Crollo piazza della Libertà, la perizia dei Pm ed i Maya

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Crollo piazza della Libertà, la perizia dei Pm attesa dopo la profezia dei Maya !

Se i Maya dovessero aver ragione non sapremo mai cosa è successo a Piazza della Libertà. E soprattutto per quale motivo il solaio del settore 2 sia crepato.

La tanto attesa perizia del tecnico Boeri, incaricato dalla Procura di Salerno a fare luce sul cedimento avvenuto a fine luglio, prevista per inizio novembre, non arriverà prima della fatidica data del 21 dicembre 2012, ovvero della possibile fine del Mondo.

Ieri , nei laboratori di Pisa, sono state effettuate altre prove sui materiali raccolti. La prossima settimana tutti i periti di parte (magistratura, ditta Esa costruzioni, Lotti Associati, collaudatori statici e Comune di Salerno) torneranno in tour sulla Piazza per ulteriori analisi sul luogo del misfatto. I tempi quindi si allungano ulteriormente. Inoltre, una volta che Boeri avrà consegnato la perizia, gli altri tecnici avranno due settimane per presentare ulteriori memorie difensive.

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Intanto nel cantiere di Piazza della Libertà si “lavoricchia” in prossimità della zona del settore 2 interessata dal cedimento del solaio. Operai e macchine di movimentazione stanno operando a livello di fondazione, predisponendo il terreno per la realizzazione di altri pilastri.

La domanda nasce spontanea: quale progetto stanno eseguendo?

Quello vecchio, finito sotto indagine?

Oppure uno nuovo? Autorizzato da chi?

E la procura lo sa?

Tic tac tic tac crak crak

Box Piazza Cavour, Miccio scrive: “Fermi tutti”

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Box Piazza Cavour, Miccio scrive al Comune: “Fermi tutti”

Caro Bicienzo veniamo con questa mia a dirvi una parola: poiché quest’anno non c’è stata la moria delle chiancarelle, come Voi ben sapete, per i box di piazza Cavour Voi del Comune dovete modificare le cartografie e prendervi una “laura“ paesaggistica….

Dopo aver preso atto, grazie all’intervento dei Fdc e di Italia Nostra , che il Lungomare è vincolato, il soprintendente di Salerno ha fatto marcia indietro sulla realizzazione dei box auto a Piazza Cavour.

Lo scorso 26 ottobre, Gennaro Miccio  ha scritto al Comune ed alla Direzione regionale della Campania per i beni culturali e paesaggistici,  informandoli che “gli esiti della Conferenza dei servizi sono da ritenersi inefficaci in quanto carenti di un requisito sostanziale ed obbligatorio quale quello dell’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica”.

>>>>>>> Leggi la lettera miccio stop box auto piazza cavour

Miccio giustifica il parere favorevole, precedentemente accordato solo sulla base dell’art 45 del decreto legislativo 42/04,  con una svista presa sulla Carta dei Vincoli.

Svista causata dalla “fase incalzante”a cui la sua Soprintendenza è stata sottoposta dal Comune e dall’impresa per dare il suo placet all’intervento su Piazza Cavour.

In una successiva verifica “spintanea”, (il Soprintendente omette di scrivere che siano state Italia Nostra e Fdc a far notare il clamoroso errore) sono emersi invece “elementi contraddittori con la non corrispondenza delle cartografie allegate al Puc e la Carta dei vincoli ufficialmente approvata”.

Sulla base di ciò Miccio ha però soltanto “invitato”, e non “diffidato”, il Comune a modificare le cartografie (Carta dei Vincoli), che riportano le varie tipologie di tutela Paesaggistica, per evitare in futuro errate interpretazioni.

Non solo. Poiché l’area interessata alla realizzazione dei box auto è soggetta a tutela dall’art 142 del 42/04 (comma 1, lettera b), l’intervento deve seguire la proceduta dettata dall’articolo 146 della stessa legge per l’autorizzazione paesaggistica.

Pertanto, conclude perentorio il Soprintendente,  gli esiti della Conferenza dei servizi sono da ritenersi inefficaci in quanto carenti di un requisito sostanziale ed obbligatorio quale quello dell’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica.

“Pullanchelle e lupini serviranno a che vi consoliate dal dispiacere che avreta…( che avreta e già, è femmina, è femminile). Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum. Lascia fare! Che dicono  che noi siamo provinciali.

Salutandovi indistintamente,

I fratelli Cafoni, che siamo noi”.

PS: la lettera del Soprintendente Miccio fa parte degli atti accessibili ad Italia Nostra e Fdc in seguito alla richiesta protocollata dalle associazioni nel mese di settembre 2012

#vaZapp

VaZapp: Dalle Chiancarelle all’Iphone

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Dalle Chiancarelle all’Iphone: ecco la APP “vaZapp”

La “vaZapp” è la web-App dei Figli delle Chiancarelle compatibile con i sistemi iOS (iphone e ipad), Android ed altri tipi di smartphone .. utilissima per tutti i chiancarelli tecnocafoni !

 

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I Figli delle Chiancarelle sbarcano su iphone e ipad. E’ attiva infatti la vazAPP, l’applicazione ad hoc realizzata dai Fdc che prende spunto dal bonario suggerimento rivolto spesso, di questi tempi, soprattutto a politici ed amministratori pubblici affinché si dedichino ad attività ecocompatibili #Vazzap !

L’App, che è accessibile gratuitamente, consentirà di avere a portata di mano informazioni, foto e video in tempo reale sulla città di Salerno. Inoltre permetterà di accedere al “Chiancarelli 2012”, il dizionario ufficiale con le parole giuste per dimostrare in ogni occasione il proprio livello di cafoneria. Ed al “Promessometro”, la mappa interattiva per navigare tra le grandi opere incompiute della città, assistere alle finte inaugurazioni, e dare infine la colpa ai nemici di Salerno.

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La web-App dei Figli delle Chiancarelle è compatibile con i sistemi iOS (iphone e ipad) e Android ma è anche fruibile con altri tipi di smartphone. Nella fase di test, effettuato il 27 ottobre 2012, sul gruppo facebook per soli 5 minuti, si sono registrate circa 70 visualizzazioni.
Infine la vazAPP e’ completamente dinamica: i possessori di telefoni e tablet riceveranno gli aggiornamenti dei contenuti realizzati dai Fdc direttamente sui loro dispositivi mobili senza necessità di verificare e scaricare gli aggiornamenti.

Non resta che augurare un Buon “vazAPP” a tutti

Salerno a colpi di Box, anche Piazza Alario a rischio devastazione

 

 

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Salerno a colpi di Box, anche Piazza Alario a rischio devastazione

A Salerno non si può mai abbassare la guardia, gli attacchi speculativi sono sempre all’ordine del giorno.

Ultimo in ordine di tempo, dopo i box a Piazza Cavour, il ristorante privato nella Villa Comunale e la distruzione del porticciolo di Pastena, è Piazza Alario.

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Qui, dove il Comune ha previsto la realizzazione di un parcheggio a tre piani con una RAMPA ELICOIDALE di collegamento,.. sono iniziati da oltre una settimana i carotaggi. Allo stato attuale, le Soprintendenze non ci risulta siano state avvertite del trivellamento. Italia Nostra ed i Fdc, a riguardo, hanno inviato una nota al Soprintendente di Salerno Gennaro Miccio.

 

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Le imponenti dimensioni dell’intervento fanno temere che la piazza,  peraltro lambita da un corso d’acqua intubato, sarà interamente svuotata, per essere sostituita dalla struttura in calcestruzzo del parcheggio multipiano, da dotare necessariamente di bocche di areazione e rampe (di ingresso e di uscita) adeguate alla sua ipertrofica capacità.

L’intervento, dunque, cancellerà la storica piazza che – superfluo rammentarlo – è sottoposta a tutte le disposizioni della parte seconda del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi del combinato disposto dell’art. 10, comma 4 lettere f) e g) e dell’art. 12, e impreziosita dall’antica fontana, anch’essa vincolata, conosciuta come “la Saliera di Don Peppino Bellotti”.

Per questo motivo Italiano Nostra ed i Figli delle Chiancarelle sono intevenuti subito chiedendo maggiori informazioni e accesso agli atti all’oramai famoso Soprintendente Miccio.

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