Il “pacco” fotovoltaico: il Comune rinuncia al 60% delle royalty

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Il “pacco” fotovoltaico: il Comune rinuncia al 60% delle royalty

2 milioni di euro in meno per le casse comunali, un anno in più di concessione ai privati: questi i punti del nuovo accordo per la gestione del parco solare

Parco solare sì, ma anche un bel “pacco” solare ai danni dei cittadini salernitani, che incasseranno molti milioni di euro in meno, oltre il 65%, rispetto a quanto stabilito in un primo momento dal Comune di Salerno con la ditta che ha realizzato l’impianto.

Nel nuovo accordo tra le parti c’è un ammanco di 42 milioni e 700.000 euro che non trova piena giustificazione né nella riduzione degli incentivi statali di poco più del 26%, né nell’accelerazione dei tempi di ultimazione del parco fotovoltaico.

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La storia inizia con la delibera 1.246 del 2009 in cui si stabilisce di realizzare un impianto da24 Mw (tre distinti campi da 8 Mw ciascuno) nel territorio del Comune di Eboli di proprietà dell’amministrazione comunale di Salerno.

Nel bando realizzato dal Comune si parla di individuare un soggetto a cui affidare la concessione del diritto di superficie, la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’impianto.

A vincere la gara è la Toto Costruzioni generali Spa (delibera 1.949 dell’8 luglio 2010).

 

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Il Piano economico della Toto, considerando che l’impianto potrà usufruire della tariffa incentivante di 422 euro/Mwh, prevede una royalty annua da corrispondere al Comune di 3 milioni e 500 mila euro per 19 anni per un totale di 66 milioni e 500 mila euro.

Sempre l’8 luglio 2010 la Conferenza Stato Regioni stabilisce una progressiva riduzione degli incentivi a partire dal 01/01/2011, facendo scendere la tariffa incentivante da 422 euro/Mwh a333 euro, per le attivazioni di impianti avvenute entro aprile 2011, e di 311 euro per quelle attivate entro agosto 2011.

La Toto a questo punto chiede un riequilibrio del Piano Economico, previsto dal bando, e garantisce l’accelerazione dei lavori per evitare la nuova tariffazione meno conveniente. Il Comune è d’accordo.

I lotti I e II dell’elettrodotto entrano in funzione ad aprile 2011, quindi con la tariffa a 333 euro. Il terzo lotto, entrato in funzione a maggio, ricade nella tariffa di 311 euro.

A dicembre 2010 alla Toto Costruzioni Spa subentra la società di progetto Monteboli Spa nel rapporto di concessione con il Comune di Salerno. I nuovi concessionari del parco a febbraio del 2011 reiterano la richiesta di riequilibrio del Piano Economico.

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Il Nuovo piano prevede un abbattimento delle royalty, l’incremento del periodo di gestione dell’impianto ed il trasferimento della gestione del Polo didattico al Comune (prima era a carico della Toto).

Il Comune da’ il suo ok: gli anni da 19 salgono a 20 mentre le royalty annuali scendono a 1 milione 194 mila euro, per un totale di 23 milioni e 800 mila euro.

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La differenza, in negativo, tra i due piani economici,il primo e l’ultimo, è di 42 milioni e 700 mila euro, oltre il 65% in meno. Una cifra che non trova completa giustificazione nella riduzioni di poco più del 26% degli incentivi statali.

Milioni nebulizzati senza un perché! Almeno fino ad ora.

>>>>>>>>>>>> Parco fotovoltaico – Salerno – 2012

 

 

 

Ispezione Ministero I : i conti del Comune non tornano

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Ispezione Ministero I: i conti del Comune non tornano

Grave squilibrio di cassa e debiti con le banche per 200 milioni.

Bilancio in pareggio grazie ai residui attivi, non tutti esigibili, di multe, Ici ed Tarsu.

I risultati dell’ispezione sui conti del Comune da parte del Ministero delle Finanze, effettuata dal 30 giugno al 29 luglio 2011, sono da brividi.

Iniziamo col dire che l’Ente ha contratto fino al primo gennaio 2011 ben 200 milioni 742 mila euro di debito con le banche per investimenti (pg.10).

Che le società partecipate sono in una situazione drammatica e che la differenza tra i crediti vantati da queste col Comune e residui passivi inseriti nel bilancio comunale ammonta a 20 milioni di euro. Somma nebulizzata!!! Nei bilanci delle società miste inoltre non sempre sono esplicitamente indicati i singoli debitori. (pg.2 e 3)

>>>>>>> Ispezione ministero economia comune di salerno

Il Comune inoltre ha un deficit di liquidità di 78 milioni che crea un grave squilibrio di cassa. Il margine residuo a luglio 2011 per anticipazioni di tesoreria è di 4 milioni di euro che, come scrivono gli ispettori, non è nemmeno necessario a pagare una mensilità di stipendi. (pg.4 e 12).

Ci sono ritardi nel pagamento di bollette comunali che superano i 20 mesi (pg.5): con l’Enel abbiamo un ritardo di un anno, con la Telecom di 3 anni.

E’ solo grazie all’utilizzo dei residui attivi, ovvero somme non riscosse ma portate a bilancio, che si riesce a fra quadrare i conti: per intenderci solo di Tarsu (tassa sulla munnezza) i residui attivi sono 44 milioni circa mentre il riscosso e di 23 milioni. Inoltre non è detto che tutti i residui siano realmente esigibili. Stesso discorso vale per i proventi da permessi a costruire dove nei residui attivi è segnata la cifra di 25 milioni.

Stesso discorso ancora per L’ICI, con oltre 3 milioni di residui attivi (pg.7)

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Per quanto riguarda le multe dei Vigili Urbani i residui attivi sono circa 33 milioni (pg.8).

Tra le bizzarrie delle spese sostenute con le multe c’è anche il pagamento per l’iscrizione dei Vigili Urbani al tiro a segno e per la manutenzione delle pistole. Scrivono gli ispettori, con una certa ironia: “non si intravede la relazione esistente tra il miglioramento della circolazione stradale e le spese per l’armamento” (pg.9).

In fine (pg.12 13 14) gli ispettori elencano le criticità alla base del “grave” squilibrio di cassa.

Insomma stamm proprio arruvnat!

Logo story II: ovvero come ti riciclo una “S”

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Logo story II: ovvero come ti riciclo una “S”

L’antefatto del marchio turistico di Salerno, la S gialla e arancio racchiusa in un  fondo sfumato azzurro blu, disegnata dal designer Massimo Vignelli, non è tanto nel logo del Napoli o del Sapri Calcio.

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L’antefatto è in un progetto analogo  dello stesso Vignelli datato 1972 e realizzato per l’identità aziendale di  OPS (Offshore Power Systems), una società che costruiva piattaforme nucleari galleggianti fondata nel 1970 e che ha chiuso definitivamente nel 1984 .

Il logo in questione è pubblicato  e, sebbene non trovi spazio sul sito ufficiale di Vignelli Associates, risulta in un testo digitale che raccoglie i progetti più significativi del noto designer .

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Il logo OPS raffigura un quadrato bianco in una circonferenza composta in due metà celeste e azzurro.

Questa la descrizione: “Il simbolo rappresenta schematicamente il concetto di produzione di energia galleggiante. Il fondo è blu scuro (l’oceano) e l’azzurro in alto (il cielo), mentre la pianta, rappresentata dal quadrato bianco, galleggia tra questi due elementi” .

Il concept del  marchio di una società americana (ora fallita)  che produce energia atomica è paradossalmente lo stesso impiegato quaranta anni dopo per il marchio della ridente cittadina di provincia adagiata tra cielo e mare.

Unica differenza la sfumatura dei colori che sembra sia stata voluta da sindaco di città: Vincenzo De Luca.

«È importante che in un messaggio ci sia identità» asserisce Vignelli nella sua lectio magistralis di presentazione del marchio al Teatro Verdi di Salerno. Ma quale identità possono mai avere in comune Salerno e l’ Offshore Power Systems?

Simona Brandolini così commentava dalle pagine del “Corriere della Sera” la portata innovativa del marchio salernitano all’indomani della sua presentazione: “Quello nuovo di zecca –il marchio n.d.r.- è una grande S gialla che campeggia in un azzurro dalle sfumature del cielo e del mare. Come tutte le nuove cose, il primo impatto non è felicissimo, tra la semplicità e la banalità c’è un sottilissimo confine. Ci vorrà del tempo per metabolizzarlo, non v’è dubbio. E soprattutto i salernitani dovranno abituarsi, visto che è stato pagato” .

Di vero c’è che il marchio è stato pagato e non poco, quarantacinquemila euro ad oggi , prezzo scontato dei duecentomila euro previsti inizialmente per il progetto e la sua diffusione, stanziati nella prima delibera e ridotti forse anche grazie al polverone sollevato dopo l’infuriare di polemiche sia a livello locale che nazionale. Quanto ad innovazione si stenta a credere che sia inedito un marchio del 2011 identico a quello datato 1972.

Certo in quest’ultimo manca la “S” che costituirebbe il segno distintivo della città, in font Bodoni così caro al designer newyorkese,  che dovrebbe raffigurare in forma stilizzata due delfini ed allo stesso tempo  la silouette di un ippocampo. E passi che il Bodoni è un carattere tipografico che si addice più a Parma che a Salerno come ha sottolineato Mario Piazza in un autorevole quanto imbarazzato commento su “Abitare” .

Il problema è tutto nell’ippocampo o meglio nei delfini che sono stati utilizzati nel logo di un’altra città meridionale che inizia per “S”: Siracusa.

E di loghi con la S ed i delfini intrecciati la città siciliana ne ha diversi, risultanti da un concorso bandito nel 2007 dall’AIAP e che annoverava tra i giurati, oltre al già citato Piazza, proprio il maestro Vignelli.

E’ sconcertante la somiglianza del marchio di Salerno con i progetti classificati al secondo e terzo posto del concorso. In sintesi, il nostro marchio turistico ora presente anche su cravatte e foulards di un noto camiciaio salernitano, è il collage di un logo del Vignelli del 1972 e di due o più loghi che hanno partecipato ad un concorso nel 2007 in altra città e con lo stesso designer a presiedere la giuria. In tempo di crisi Vignelli ha pensato bene per il marchio di Salerno di non sprecare tempo e di riciclare un logo vecchio di 40 anni! Allo spreco di denaro pubblico ha invece provveduto il Comune.

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Il controverso logo turistico campeggia ora su tutti i manifesti comunali, utilizzato spesso in maniera impropria per coprire le affissioni scadute sempre con sperpero di soldi pubblici, mediante la  massiccia diffusione più dentro che fuori Salerno, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da una promozione turistica.

La ragione va individuata nella necessità di imprimere nell’immaginario dei cittadini un simbolo vuoto di significati e di legami con il territorio.

Inoltre il marchio è da ora in cerca di acquirenti: un regolamento comunale  approvato in data 3 Maggio 2012 ne disciplina l’uso e la licenza di vendita anche se, stranamente, è omesso il tariffario  per cui si ignora in base a quale contratto e dietro quale compenso siano stati già ceduti i diritti per la suddetta produzione di camicie, foulards, cravatte e dolciumi.

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100 Bop per fermare il mostro Crescent

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Cento Bop per fermare il mostro Crescent

Ferma il Mostro! Compra una buona azione, compra un Bop”: la campagna sociale organizzata, per tutto il mese di aprile 2012, dal gruppo facebook “Figli delle Chiancarelle” è riuscita nel suo intento: raccogliere i fondi per permettere ad Italia Nostra di presentare il ricorso al Consiglio di Stato contro la realizzazione del condominio Crescent sulla spiaggia di Santa Teresa a Salerno.

Non solo: il ricorso di Italia Nostra ha anche ottenuto, ad inizio giugno, l’ok dalla IV sez del Consiglio di Stato che  in via cautelare, in attesa di sentenza nel merito, ha sospeso i lavori del mega condominio sulla spiaggia di Santa Teresa.

Grazie alle spontanee donazioni dei cittadini, che hanno ricevuto in ricordo uno dei 100 Bop (Buono Ordinario Pullanghelle) emessi dal Banco delle Chiancarelle, sono stati raccolti oltre 1300 euro.

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Il momento clou della campagna si è avuto durante la Pasqua delle Chiancarelle, quando numerosi salernitani si sono recati al Bar No Stress per “sottoscrivere” i BOP.

Il Bop vale come un azione di grande valore civico per salvare Salerno ed il paesaggio costiero dall’ EcoMostro, ovvero il Crescent, il plesso residenziale alto 30 metri e lungo quanto tre campi di calcio, che si sta realizzando a danno della storica spiaggia cittadina, ridotta oggi a meno della metà.

A seguito dei lavori sono stati cementati 5.800 mq di spiaggia e addirittura 3.900 mq di mare.

In totale si è perso un ettaro di natura a favore del cemento e della speculazione.

A fronte di una donazione spontanea, i cittadini hanno ricevuto un Bop a testimonianza del gesto di grande sensibilità civica a tutela del proprio territorio.

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I “value certificate” erano a tiratura limitata, numerati e filigranati con l’immagine del Lungomare.

Il Bop numero 100 è stato aggiudicato all’asta attraverso Ebay con un’offerta di oltre 5o euro.

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Come con l’acquisto della cucina della Mensa dei Poveri di San Francesco (per la quale sono stati raccolti 3450€), ancora una volta i FDC si impegnano per il sociale perché vogliono ribadire il loro amore per Salerno e il territorio cittadino; attraverso questi gesti di grande valore civico, le istituzioni dovranno capire che le esigenze e le proposte dei cittadini vanno ascoltate e non represse e derise.

“Out of Bonds”: Salviamo le ultime tracce dell’Operazione Avalanche

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“Out of Bonds”: Fuori dai limiti! Salviamo le ultime tracce dell’Operazione Avalanche

Nel centro storico di Salerno raro esemplare della scritta datata II Guerra Mondiale. Segnalava le zone interdette alle truppe per scippi, rapine o prostitute. I FDC scrivono alla Sovrintendenza per farla tutelare.

 Girando tra i vicoli del centro storico cittadino i Figli delle Chiancarelle hanno scovato una scritta realizzata dalle truppe anglo-americane nel periodo di permanenza a Salerno durante la II Guerra Mondiale.

La Scritta OUT OF BOUNDS, ovvero “fuori dai limiti”, si trova nell’arco di passaggio da via San Michele al Largo San Giovanniello.

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Sembra sia l’unica superstite di molte altre diffuse nel cuore antico della città.

La scritta segnalava le zone di Salerno interdette alle truppe alleate perché pericolose per scippi, rapine o perché frequentate da prostitute.

Gli Alleati avevano occupato la città a seguito dell’Operazione Avalanche, lo sbarco di Salerno, la più grande operazione militare della storia per uomini e mezzi impiegati, seconda solo al D-Day lo Sbarco in Normandia.

 

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Per il suo valore storico, la scritta Out of Bound, che versa in cattive condizioni, va recuperata ed adeguatamente tutelata.

Per questo motivo a 15 Marzo 2012 i Figli delle Chiancarelle hanno presentato, alle Sovrintendenze di competenza, la richiesta di tutela della scritta anche per prevenire eventuali coperture o danneggiamenti della stessa.

Ad oggi siamo ancora in attesa di una risposta.

 

Fontanelle: la Sovrintendenza sostiene l’iniziativa FDC

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La Sovrintendenza BSAE risponde ai Figli Delle Chiancarelle: “Sosteniamo la vostra iniziativa per salvare gli ultimi due esemplari delle storiche fontane del Lungomare”.

Il destino degli ultimi due esemplari delle fontanelle storiche del Lungomare di Salerno sta a cuore anche alla Sovrintendenza BSAE. La sovrintendete per i beni storici, artistici ed etnoantropologici, dottoressa Maura Picciau ha risposto alla lettera-appello che i Figli delle Chiancarelle hanno inviato lo scorso 27 Febbraio 2012.

In quell’appello, protocollato anche presso la Sovrintendenza Bap, che ancora non ha risposto, i Figli delle Chiancarelle chiedevano di porre attenzione ai giardinetti pubblici di Via Benedetto Croce dove resistono all’incuria ed all’abbandono le ultime due fontane superstiti di un tipo diffuso in città dai primi del Novecento, ripreso negli anni sessanta, ma poi scomparso dopo i vari interventi di trasformazione avvenuti negli ultimi decenni.

La sovrintendente Maura Picciau ha risposto che intende sostenere l’iniziativa dei FDC, ha segnalato al Comune di Salerno ed alla Sovrintendenza Bap che le fontane, qualora si proceda ad una riqualificazione dei giardinetti, vengano tutelate e restaurate per salvaguardarne l’originalità. Infine il suo ufficio si rende disponibile anche ad eventuale progetto di restauro.

I Figli delle Chinacarelle ringraziano la Sovrintendete Maura Picciau per la risposta e si auspicano che anche il Sindaco Vincenzo De Luca ed il Sovrintendente BAP Gennaro Miccio possano sostenere l’iniziativa volta al recupero della nostra storia e delle nostre tradizioni.

 

Il glossario delle Chiancarelle

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Il glossario delle Chiancarelle

Mini raccolta dei termini che carattezzano il chiancarellese, l’idioma ufficiale dei Figli delle Chiancarelle

AFAMMOK = espressione onomatopeica esprimente giubilo, soddisfazione, esultanza, letizia e tripudio

BABA’ = dolce tipico della tradizione partenopea – “fare i baba’”, espressione indicante affari poco chiari, in specie quelli di politici e amministratori locali.

BABBARIA = stupidagine – espressione satirica di dissenso nei confronti del Sindaco.

BARBIERE = (di via Salvatore Calenda), mitico e anonimo oppositore del Luce, che osò criticare il suo operato urbanistico.

BRAND: (o Logo) oggetto insignificante che costa 200.000 euro

CLAMASTRAORDINARIO = neologismo – ruvismo. Composto da: clamoroso e straordinario, per definire le strabilianti grandi opere del Luce

CAFONE = nostalgico delle baracche (vedi pinguino – sfessato)

CHIANCARELLE: assi di legno usate per la costruzione di solai  – tavolette di legno – zona di Salerno un    tempo adibita a lavorazione del suddetto legname, ora del tutto cementificata – in senso dispregiativo = degrado; in senso positivo = luogo della memoria cittadina

CUOPPO (fritto) = specialità gastronomica della Salerno europea – piccolo babà (vedi voce) teso a favorire gli amici dell’Amico in ogni genere di attività

ESSATO = marcato con il logo S

EUROPEO: sinonimo di efficienza contrapposto a Chiancarelle

FRULLINO = giovane amante immortalato sui muri cittadini

INCEPPATI (club degli) = secondo il Luce, i nostalgici supporters dell’Ippocampo

JATEVENNE = popolare invocazione augurale di rimozione pacifica del personale dirigente e politico di una comunità, società partecipata

LAMENTOSITA’ = neologismo – ruvismo, introdotto dal Luce per definire l’atteggiamento critico dei bambini e in generale dei Salernitani.

LUCE: fenomeno ottico – sinonimo di Sindaco di Salerno (il Luce, De Luce ecc.).

LUPINI: vedi alla voce Pullanchella

METTIMALE = malpensante, sinonimo del più comune jettatore, definizione riferita ai contestatori delle Grandi Opere del Ventennio, veri responsabili della incompletezza delle stesse poichè portatori di cattivi auspici.

MISTER BIS = portavoce del sindaco

MULTIPLO: attributo del Brand (vedi voce)

NEBULIZZARE: In particolare, azione esercitata dalla costruenda sirenetta di P.zza della Libertà per stupire i turisti Giapponesi – In generale, qualsiasi azione mediatica messa in atto dal Sindaco.

PEDOFILO = abitante delle Chiancarelle prima del 1993

PINGUINO = in genere, oppositore e contestatore della politica luminosa (vedi pinguino – cafone)

PIPPE (VARIE) = qualsiasi obiezione rivolta al luminoso operato del Luce (sin. Lamentosità)

PITTOGRAMMA: un simbolo che rappresenta con un solo segno: un cavalluccio marino, una sirena, i Longobardi, il mare, il sole ecc. ecc.

PLEBEISMO = termine usato da Abdon Alinovi per designare la tradizione politica salernitana alla quale si è formato il Luce, da questi usato a sua volta nei confronti dei Salernitani (espressioni: residui di p.)  (sinon., provincialismo)

PROVINCIALISMO =  vedi, plebeismo.

PULLANCHELLA: cibo preferito dai Figli delle Chiancarelle e , in generale, da tutti i cafoni salernitani, ma aborrito dai buongustai europei come il sindaco

QUELLO DI LONDRA = oscuro personaggio residente nella capitale britannica che trama contro Sua Luminosità

ROCCO (duro) = erroneamente attribuito al noto pornodivo, trattasi invece di perfomances musicali che saranno inscenate a p.zza della Libertà (“Avremo l’ira di Tio, il rocco duro”).

SCAMPAFORCHE = allegorica, nonchè amabile, definizione di quanti, come i Figli delle Chiancarelle, non suonano i piattini per le realizzazioni lucenti. Viene riferita anche a coloro si vorrebbe auspicare la pena del supplizio di San Bartolomeo in Armenia, ovvvero lo scorticameto dal vivo.

SEMENTE: vedi alla voce Pullanchella

SFESSATO = in genere, ogni oppositore e contestatore della politica luminosa (vedi pinguino – cafone). Da non confondere con “essato” (vedi).

SIRENETTA: vedi alla voce Nebulizzare

STRAORDINARIO: aggettivo indicante qualsiasi banalità realizzata dal Sindaco

TERZOMONDO: sinonimo di Chiancarelle adottato dai grafici di New York

TROCA: invadeva Salerno prima del 1993 (vedi, pedofilo)

UROTURISMO: turismo povero praticato da masse di visitatori, che si limitano a svuotare le vesciche nei vari esercizi commerciali in cambio dell’acquisto di un caffé o di una pizetta

VAZAPP = bonario suggerimento rivolto a politici, amministratori, imprenditori, giornalisti e altri, affinché si dedichino ad attività ecocompatibili

San Valentino e le frasi “d’amore” di Vincenzo De Luca

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San Valentino e le frasi “d’amore” di Vincenzo De Luca Amore è …. “Un calcio nei denti”

E’ stato questo il leit motiv del San Valentino 2012 alternativo, quello dei Figli delle Chiancarelle – il gruppo FB con oltre 5mila iscritti, nato per gioco sulle parole offensive del primo cittadino di Salerno – tenutosi al Bar Nostress di Via Roma.

Dal Tubone dell’amore, riadattato in stile chiancarello, sono venute fuori tante pullanghelle di cioccolato avvolte nelle 20 storiche frasi “d’amore” che il primo cittadino di Salerno negli anni ha dedicato a chiunque la pensi diversamente dal lui (dai sindacati alla magistratura, dai politici ai giornalisti, dai preti ai comitati di cittadini, dagli extracomunitari ai writers):

1) “Frullino sei il mio battito d’ali…sei un cretino!!”; (riferito ad un writer);

2) “Bestie, bestie, nemici di Salerno!”;

3) “5 imbecilli con i motorini, autentici animali”;

4) “Napolitano un abatino, che non si è mai stentato niente“;

5) “Tale De Magistiris..romantico frequentatore della Procura di Salerno…Pinocchio sarà lui e sua sorella”;

6) “Grillo è un saltimbanco che racconta idiozie”;

7) “Convincere le organizzazioni sindacali è stata una fatica, ma la mia chiave di volta è che meno ascolto i sindacati meglio è“;

8) “Basta !!! Caccia i documenti, caccia i documenti!” (riferito ad un venditore ambulante);

9) “Io non ho nessun problema a radere al suolo Asilo Politico”;

10) “I comitati, che fanno il blog, internet, l’ammuina, le scemenze, che scrivono sui volantini delle bestialità, delle imbecillità“;

11) “Io sono orgoglioso. In questo Paese siamo tutti indagati, non c’è un amministratore che non abbia avuto un avviso di garanzia. Chi non ce l’ha sennò è una chiavica”;

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12) “… si potrebbe dire anche Esse come Sua Sorella” (rivolto all’inviato di Stricia la Notizia);

13) “E’ venuta l’ora che noi si impari a dire la parola repressione con un senso d’onore”;

14) “Spero di incontrare quel grandissimo sfessato e pipì di Marco Travaglio di notte, al buio»;

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15) “Io smonto i campi dei rom e me ne frego di dove quella gente va a finire. A Firenze li integrano? Io li prendo a calci nei denti, il cielo stellato ce lo godiamo noi“;

16) “cialtroni…imbecilli…sfessati...pinguini”;

17) “Ma le pare che può andare a parlare di tecnologie Zanotelli ?  Ma faccia gli esercizi spirituali padre Zanotelli, vada a insegnare il Catechismo”;

18) “Ma sono perché la magistratura non mi rompa le scatole quando decido di fare una variante urbanistica”;

19) “Io e Cosentino ci siamo incontrati tremila volte. E poi se porta voti che male c’è?”

20) Il Logo, non piace ai Figli delle Chiancarelle, agli eredi delle Chiancarelle, residui di provincialismo e plebeismo.

Sull’ultima “esternazione” televisiva d’amore, “SALERNO NON HA UN PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE (COME VERONA)” i Figli delle Chiancarelle hanno evidenziato, durante il San Valentino alternativo, come il sindaco abbia dimenticato la storia millenaria della città.

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San Valentino poteva essere un’occasione per far rivivere l’opera di Masuccio Salernitano, scrittore e novellista italiano nel Novellino (1476) che racconta di Mariotto e Ganozza, due nobili amanti. Indirettamente la novella fu una delle prime fonti del Romeo e Giulietta di Shakespeare. Inoltre l’amore viene trattato anche nel Decamerone di Boccaccio (Giornata IV, Novella I) attraverso la bellissima storia tra Tancredi, principe di Salerno, e Ghismonda“coloro li cui amori ebbero infelice fine”. Il Sindaco invece ha optato per una soluzione impregnata di cattivo gusto che scade nelgrottesco, con gli inginocchiatoi da chiesa avvolti in tulle rossa e gadget di pessima qualitàper veicolare la S di Vignelli, logo che non rappresenta certo la storia millenaria e l’identità della nostra amata Salerno.

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Se ci fosse stata realmente intenzione di utilizzare la festività come momento di attrazione turistica sarebbe bastato promuovere sui giusti canali l’evento e magari pubblicizzare le storie  più affini alla nostra città e le produzioni di eccellenza sul territorio. La vendita di ceramiche e dolci tipici della tradizione salernitana, installazioni low budget etotem con riferimenti alla cultura della nostra terra, artisti di strada avrebbero certamente favorito la percezione di un evento di qualità da parte dei nostri concittadini e degli eventuali turisti interessati. Dalle scelte effettuate dall’Amministrazione comunale, Salerno Solidale e l’agenzia di comunicazione “segnalata” dal Sindaco si è palesemente appreso che stimolare le economie locali non è certamente una priorità.

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Si è deciso invece di spendere il budget di 20.000 euro, come da delibera comunale, per allestire stand di dubbia efficacia comunicativa nei quali vendere orsacchiotti, saponette, spillette, tazze, portachiavi e borse di tessuto tutti rigorosamente made in China. Come era possibile prevedere, nonostante la  pressante pubblicità del Sindaco Vincenzo De Luca, l’evento è stato un flop totale e la stragrande maggioranza dei prodotti brandizzati con la S vignelliana non sono riusciti mai a vedere la luce del sole, giacciono ancora oggi nelle loro scatole a riposare presso i depositi comunali in attesa del prossimo straordinario “evento”.

 

 

Come sempre la reazione dei Figli delle Chiancarelle non si è fatta attendere e la pagina del gruppo facebook si è riempito immediatamente di critichedisplay ironici e gadgets all’ultimo grido.

 

A Salerno il Wi-Fi è Fantasmagorico!

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A Salerno il Wi-Fi è fantasmagorico

In piena campagna elettorale, Aprile 2011, il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca promise, come comunicato e pubblicizzato anche sui totem per il 150° dell’Unità d’Italia, che da Giugno 2011 sarebbe partita una “…vera rivoluzione…”.

 

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Salerno: Wi-Fi libero e gratuito per tutta la città“, questa la promessa del Sindaco.

E ancora: “…Si comincia con il Centro Storico, poi in pochi mesi, si copre tutta la città, compresi i rioni collinari…”, come si può leggere ancora oggi sui totem per il 150°esimo sparsi in tutta la città.

 

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A nove mesi di distanza, i “Figli delle Chiancarelle” hanno testato sull’intero territorio cittadino il servizio propagandato dall’amministrazione comunale con grande enfasi, verificando il suo reale funzionamento, attraverso una serie di accurati test e rilevamenti, durati circa due settimane, dal 13 al 30 Gennaio 2012, e pubblicati di volta in volta sulla nostra pagina facebook.

I test effettuati con diverse modalità e sistemi di connessione (tablet con sistema operativo Android, iPhone e iPad Apple; Notebook e Netbook Microsoft con sistema operativo Windows – software: Speedtest app e con www.speedtest.net) hanno dato i seguenti risultati, rappresentati graficamente sulle cartine delle varie zone della città di Salerno realizzate ad hoc dai Figli delle Chiancarelle.

 

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Emerge che il segnale considerato “sufficiente” (riscontrato solo in alcune piazze del centro)raggiunge 2.5Mbps, mentre la maggioranza degli hotspot consente connessioni al massimo di 0.9 Mbps, rendendo difficile sia la semplice navigazione web che la consultazione della posta elettronica (considerando che una tradizionale connessione da un telefonino 3G, non utilizzando il wifi, si aggira in media sui 1.5Mbps e con traffico dati flat e illimitato ha un costo di circa 5€ al mese).

Il giudizio complessivo, rispetto alle attese suscitate dal primo cittadino di Salerno, è di un servizio MEDIOCRE, assolutamente non corrispondente a quanto pubblicizzato.

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Oltre al clamoroso ritardo nella realizzazione su tutto il territorio cittadino, ricordiamo infatti che a più riprese il Sindaco, da aprile in poi, ha ribadito in televisione che il Wi-Fi avrebbe coperto tutto il centro ed in autunno tutta la città di Salerno.

Così non è stato.

Il servizio, in sostanza, risulta localizzato e fruibile solo in pochi punti ed, anche in questi, con qualità di collegamento ed utilizzo differenti: Piazza Ferrovia, Piazza Flavio Gioia, Piazza Sedile di Portanova, zona Palazzo di Città, Villa Comunale, solo all’aperto ma il segnale cade se si entra in uno spazio chiuso (bar, negozi, librerie, pubblici uffici). Nelle strade adiacenti i punti prima indicati il segnale si perde.

Per quanto riguarda la zona orientale (ad eccezione del parco del Mercatello dove il servizio raggiunge la sufficienza) ed i rioni collinari il servizio può tranquillamente definirsi fantasma.

Un’ultima annotazione, è stato possibile valutare la possibilità di connessione al Wi Fi di Salerno alla presenza di un numero esiguo di utilizzatori.

Pertanto, aumentando il numero degli utenti collegati, il Wi-Fi in salsa salernitana tende inevitabilmente al peggioramento

 

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Logo Story: a Salerno una “S” da 200.000 euro

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Logo Story: a Salerno una “S” da 200.000 euro

Commissionata dal Sindaco Vincenzo De Luca e realizzata dal designer Massimo Vignelli: è all’origine della nascita dei Figli delle Chiancarelle, il gruppo facebook creato dopo le offese televisive del primo cittadino contro i tantissimi salernitani che non hanno gradito il nuovo brand comunale e il suo costo.

Chi siete? Cosa portate? Si ma quanti siete? Un fiorino!”, si potrebbe iniziare così, citando “Non ci resta che piangere” di Troisi e Benigni, per spiegare il fenomeno Figli delle Chiancarelle, gruppo nato su Facebook a fine novembre del 2011 a seguito di alcune esternazioni del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che ha definito in maniera offensiva e volgare tutti i salernitani a cui non è piaciuto il nuovo logo cittadino, realizzato dal designer italonewyorchese Massimo Vignelli.

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Le chiancarelle, infatti, sono nell’immaginario cittadino, un luogo storicamente degradato, dove in passato veniva praticato il più antico dei mestieri.

 Pertanto il “figli di chiancarelle” pronunciato dal primo cittadino suona proprio come ”figli di p….”.

http://www.youtube.com/watch?v=laxENyUI2EA

Ma andiamo per ordine

Il 22 Novembre 2011 presso il Teatro Verdi di Salerno si svolge una “lectio magistralis” di Massimo Vignelli, il quale presenta il suo lavoro, la nuova strategia di comunicazione per la città di Salerno, con particolare riferimento ad un simbolo che avrebbe accompagnato tutte le iniziative turistico/culturali della città.

Si svela una ESSE versione Superman, circondata da tanto azzurro da far pensare subito che si tratti del logo calcistico del Napoli o del Sapri.

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In quella S secondo Vignelli e il sindaco De Luca si dovrebbero intravedere anche i simboli del cavalluccio marino e dei delfini.

In città si sviluppa subito un forte dibattito, ma tra tante voci e tante immagini satiriche che scimmiottano il simbolo di Vignelli, una cosa pare essere certa (link sondaggi), il simbolo alla stragrande maggioranza della città non piace proprio.

Nella migliore delle ipotesi, la gente non vi si riconosce.

Inoltre si scopre, grazie al collettivo “Gumpania“, che prima di affidare l’incarico a Vignelli, il Comune aveva già bandito qualche mese prima una gara per il nuovo logo turistico cittadino, vinta da un giovane e sconosciuto designer, che però non aveva mai ricevuto i 3.000 euro di premio stabiliti dal bando comunale.

Il venerdì successivo, il 25 Novembre, il Sindaco di Salerno, molto arrabbiato per la reazione quasi schifata dei salernitani, definisce tutti quelli a cui non piace il simbolo “figli delle chiancarelle”.

Nasce così il gruppo facebook che, sorprendentemente, in pochi giorni supera i 3.000 componenti.

A fomentare ulteriormente la polemica sul logo “S” di Vignelli in città, una delibera, la 935.11 dove si stabilisce che potranno essere spesi per la Vignelli Associates 100.000 euro ed altri 100.000 euro per promuovere il marchio acquistato dal Comune di Salerno.

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Il gruppo facebook inizia a mettersi al lavoro, tra le altre cose riguardanti il simbolo, parte una campagna di mail bombing a Vignelli, con una lettera aperta scritta a lui e ai cittadini di Salerno .

Nel frattempo un inviato di Striscia la Notizia, Mister N-Euro, al secolo Charlie Gnocchi, avendo captato attraverso la rete la polemica si reca a Salerno a chiedere a De Luca conto della spesa dei 200.000 euro.

Il Sindaco, preso un pò alla sprovvista, nega tutto dichiarando: “Non abbiamo speso neanche 1 euro”.

>>>> Vedi video

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Intanto il designer Vignelli risponde alla lettera del gruppo facebook indicando una novità abbastanza di rilievo, si parla di Loghi Multipli: “Il simbolo non è definitivo, stiamo continuando a lavorare su diversi pittogrammi che verranno presentati successivamente” .

A questo punto, il gruppo facebook scrive al Sindaco De Luca 4 domande chiare e circostanziate, anche perché oramai si è creato un trambusto ed una confusione attorno a questa storia che necessita di un chiarimento .

Il Sindaco, qualche giorno dopo l’intervista di Striscia la notizia e la lettera aperta indirizzata a lui dai Figli delle Chiancarelle, cambia versione, il non abbiamo pagato 1 euro” diventa d’improvvisopagheremo una volta stabilita la cifra con Vignelli che è una cifra che rientra nel capitolo di spesa previsto dal Comune”, paragonando l’importo pagato a Vignelli ad un “importo ridicolo per una città della grandezza di Salerno, il costo di una sagra di paese di una mezza serata”.

Il gruppo facebook continua a crescere e supera la quota di 5.000 unità, diventando il principale “forum pubblico” di discussione telematica su quello che accade nella città di Salerno.

Politici, giornalisti, architetti, artisti, personaggi pubblici, sindacalisti, professionisti vari discutono insieme a cittadini di tutte le estrazioni sugli argomenti più vari riguardanti la città, sotto l’occhio e il contributo divertito e informato di tanti salernitani lontani per motivi di lavoro.

Successivamente, agli inizi del 2012 si materializza una prima parziale fatturazione da parte della Vignelli Associates, pari a 45.000 euro; compare infatti sul sito del Comune di Salerno un pdf presentato come “Delibera di Giunta 109 del 3-2-2012”  anche scaricabile qui >>> Delibera di Giunta n109

 

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Dalla presentazione del logo, lo abbiamo visto utilizzato in molte operazioni, stand in città, manifesti, volantini di manifestazioni, prodotti di vario tipo dagli “orsetti di peluce” alle bottiglie di spumante dalle torte ai foulard, buoni obbligazionari, il 25 Gennaio 2012, in un incontro pubblico ad Amalfi, il Sindaco ne propone addirittura l’uso in franchising agli altri Comuni della costiera.

Ad oggi il Comune di Salerno non ha ancora reso noto quello che sarà il regolamento economico per l’utilizzo del suddetto marchio, nonchè le guidelines per le declinazioni grafiche, e per questi due motivi ogni privato cittadino o commerciante ne fa l’uso che più ritiene opportuno .

Pertanto il Comune non ha ancora incassato un euro sulle royalty legate allo sfruttamento della “S”.

La “Vignellata” a forma di “S” (cit Oliviero Toscani) nella primavera del 2012 compare affianco al logo istituzionale del Comune anche su manifesti non turistici come quello informativo sulla ZTL ma, il più delle volte, resta uno sbiadito ricordo delle S che hanno tappezzato la città, sbiadito come molti adesivi che erano stati entusiasticamente apposti sul parabrezza delle automobili e che ora sono solo una macchia arancio/celeste.